“Nella speranza di avere dei ristori decenti abbiamo avuto l’ennesima delusione perché il decreto appena varato ci identifica come l’ultima delle categorie; parliamo infatti di cifre che partono dai 1.000 ai 2.000 euro che non bastano neanche a pagare le bollette e ci ritroviamo completamente chiusi per un altro mese”. Lo dice, in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia, Renzo Seren, responsabile nazionale settore FITNESS Asi, Associazione sportiva italiana, e portavoce di Fit Italy, organismo di 514 centri FITNESS. “Dobbiamo tener conto – sottolinea – che anche il centro FITNESS chiuso ha dei costi considerevoli. Spese degli affitti, dei mutui, canoni pos, utenze Rai sono tuttora in corso”.
“Mezzo milione di persone del settore e 100mila strutture, anche se non abbiamo un dato certo per il FITNESS, sono alla fame. I lavoratori della categoria, i personal trainer, gli istruttori, gli assistenti bagnanti, gli addetti alla segreteria, il personale delle pulizie, gli imprenditori del settore, a causa dei vari dpcm, si sono visti negare il diritto a lavorare e ora migliaia di lavoratori del settore ‘salute-sport’ non sanno come fare”.