“La mafia al Nord la combattiamo tutti insieme, e’ un gioco di squadra che noi facciamo con tutte le istituzioni”. Cosi’ il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ieri a Sorbolo (Parma), per la consegna al Comune di un compendio immobiliare confiscato alla criminalita’ organizzata nel 2015 nell’ambito dell’inchiesta Aemilia.
“Oggi – ha detto il ministro a margine della cerimonia – e’ importante che siamo tutti qui presenti per questo progetto ‘Spazi per ricominciare’. Ora daremo questa assegnazione al Comune”. Si tratta di cinque appartamenti che saranno assegnati con gare e criteri ben definiti a famiglie in difficolta’. “Questo secondo me e’ il segnale migliore – ha detto il ministro – Sottrarre beni alla criminalita’ organizzata per rimetterli in un circuito legale e quindi in mano alla collettivita’”. Un’attivita’ “meritoria” quella dell’Agenzia per i beni confiscati “soprattutto in un momento di crisi” in cui “tante famiglie non hanno avuto possibilita’ di pagare il mutuo e hanno perso la propria casa”.
Durante la cerimonia Lamorgese ha ricordato di aver sentito spesso durante il lockdown Dino Frattasi, direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni sequestrati e confiscati (Anbsc), per discutere della possibilita’ di poter mettere sul mercato gli immobili confiscati e permettere alle famiglie di scomputarne il costo tramite il pagamento dell’affitto: “Vedremo se riusciremo a fare una norma” ad hoc. La responsabile del Viminale ha inoltre affermato di aver “preso contatti con Anci, Unioncamere e Cciiaa” affinche’ gli immobili possano essere utilizzati anche dalle imprese in difficolta’. Frattasi, anch’egli oggi a Sorbolo, ha annunciato inoltre che venerdi’ sara’ pubblicato “il primo bando sperimentale per l’assegnazione diretta di beni confiscati ai soggetti del terzo settore”.