E’ guerra fredda… Bielorussia minaccia di tagliarci il gas. L’Europa tira diritto con le sanzioni

Fosse solo il caro bollette a preoccuparci… All’orizzonte ci potrebbe essere anche di peggio dopo che Aleksander Lukashenko ha minacciato l’interruzione del transito del gas russo verso l’Europa in caso di nuove sanzioni Ue per l’emergenza migranti in arrivo dalla Bielorussia.

Insomma, “vi taglio il gas e finita lì”.

 

“Riscaldiamo l’Europa e ancora ci minacciano di chiudere il confine. E se chiudessimo il transito del gas verso di loro?”, avrebbe detto il presidente bielorusso, consigliando “alla dirigenza polacca, ai lituani e ad altri senza testa di pensare prima di parlare. Ma sono affari loro. Se chiudono, lo facciano pure. Però il ministero degli Esteri deve avvertire tutti in Europa: se solo ci impongono sanzioni aggiuntive, per noi “indigeste” e “inaccettabili”, dovremo rispondere” ha affermato il capo dello Stato accusato di convogliare i flussi di migranti in arrivo dal Medio Oriente verso le frontiere con Polonia e Paesi baltici, in rappresaglia per le misure punitive già adottate dall’Ue.

Insomma, è guerra fredda, sul serio.

I Paesi confinanti, che parlano del pericolo di un conflitto armato, sostengono che l’autoritario leader bielorusso deve per forza avere il via libera della Russia, se non direttamente un mandato. E non a caso la cancelliera tedesca Angela Merkel ieri ha chiamato Vladimir Putin per chiedergli di fare pressione su Lukashenko, che non potrebbe certo permettersi di rifiutare una richiesta del Cremlino. La Russia però rimanda al mittente le accuse, tramite il ministro degli Esteri Sergey Lavrov che ha provocatoriamente proposto lo stanziamento di fondi Ue per la gestione della crisi migranti in Bielorussia come è stato fatto con la Turchia e ha anche parlato di “inammissibile uso di due pesi due misure” da parte europea quando l’emergenza riguarda l’Italia e quando invece tocca la Polonia. Per i vertici europei la prima risposta a Lukashenko è arrivata oggi dal commissario all’Economia, Paolo Gentiloni. “Certamente non ci facciamo intimidire dalle minacce di Lukashenko”, ha replicato Gentiloni, “non c’è dubbio che quando parliamo di autonomia strategica e aperta, in campo energetico, nel medio termine e nel breve termine sarà fondamentale lavorare per utilizzare al meglio le relazioni esistenti con Nord Africa, Norvegia, Russia” e altri fornitori. Tanti auguri.

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