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E gli industriali di Varese le cantano e le suonano al governo: “MALCONTENTI E PREOCCUPATI”

confindustria

di ROBERTO BERNARDELLI – A Varese, tra le imprese e gli industriali c’è “estremo malcontento e preoccupazione”. A dirlo in un’intervista all’Adnkronos è Riccardo Comerio, che dell’Unione degli industriali della provincia di VARESE è il presidente. A margine di Che cosa l’Europa fa per me?’, un convegno organizzato all’Università Insubria dove erano ospiti due leghisti, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti e il viceministro allo Sviluppo Dario Galli, Comerio non le ha mandate a dire e non ha nascosto la sua preoccupazione sulle prospettive future del Paese. E il problema non è solo l’alleato della Lega, il Movimento 5 Stelle. “Le misure del Governo – afferma – finora non funzionano”. Anche il
Decreto Crescita lo ha deluso: “C’è ben poco. Il ‘pacchetto robusto’ per il rilancio di un’economia stagnante che avevano annunciato sembra
non esserci”.

Il taglio dell’Ires sull’utile reinvestito in azienda è di 1,5 punti percentuali dal 2019, poi a scalare fino a un’aliquota al 20% dal
2022: “Non basta”. E ha ragione…  Per fare un esempio concreto, significa che su un’azienda che fa un utile di un milione di euro incide per diecimila euro circa. “I soldi che ci sono – dice ancora il presidente degli industriali varesino- dovrebbero essere utilizzati per ridurre
il cuneo fiscale”, l’unica misura che, a suo dire, avrebbe un effetto concreto, anche sul mondo del lavoro. Il rischio, ora, è un nuovo,
ulteriore aumento della pressione fiscale, a partire dall”Iva, di cui si devono disinnescare le clausole di salvaguardia. “Temo che aumentarla sarà necessario”, ammette Comerio. Ammettiamolo tutti, ne siamo persuasi, caro presidente…

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