Dove vogliamo stare? La testa del Governo è mediterranea o europea?

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di ROBERTO BERNARDELLI  – Se potessimo allora scegliere da chi farci rappresentare per tutelare i nostri interessi, le nostre imprese, per difendere il territorio, tra Conti e la Merkel chi preferiremmo? In altre parole, la Merkel è davvero così fetente o prendersela con lei è un errore politico che rende solo elettoralmente?

Merkel lupo cattivo

Diranno, per lo più, che la Germania è ancora un nemico? La centralità tedesca nella storia dell’Europa è innegabile. E lo è tutt’ora. Da che parte “tira” oggi la Merkel? La domanda è e deve essere “secca”: l’Italia sta con la Ue germanica o gioca la sua parte come Italia mediterannea? Capire dove ci si vuol collocare farebbe capire all’istante quali interessi i partiti vogliano tutelare. Tutti i partiti.

La domanda è quindi: preferiamo, in questo quadro politico ed economico, un Nord o una Padania che dir si voglia, governata da Roma o da Berlino?

Dove abbiamo la testa? Berlino o Mediterraneo?

Senza dubbio c’è una certa dicotomia tra la situazione politica che esprime un disegno germanico di egemonia finanziaria, economica tuttavia ci sono anche linee geopolitiche che non possono non interessare più il Nord che Roma. Ovvero lo sguardo di Berlino verso la Russia, la Cina, l’Eurasia. Non ci interessano queste politiche della Merkel?

Le differenze tra noi e loro

In comune, come già detto, c’è la sovranità limitata ma ecco che entra in gioco la politica italiana, fortemente limitata sotto il profilo culturale, cerebrale, strategico. La Germania ha una classe politica che fa gli interessi dei tedeschi. Ovvero la strategia politica della Merkel è governare bene. L’Italia? L’opposto.

C’è chi si interroga: si può ad un contabile chiedere di non fare il contabile? Inevitabile che i tedeschi continuino a fare i conti in casa degli altri, ma è anche sciocco dimenticare, oltre che demagogico, che la questione dell’uscita dall’euro o di un doppio euro, una politica monetaria a doppio binario, non fu invenzione di un economista del Carroccio, ma di un certo Helmut Kohl. Padre dell’euro ma anche euroscettico verso il Mediterraneo.

I terroni d’Europa chi sono?

Quelli che, in altre parole, si lamentano, sono i “terroni” dell’Europa, rivendicano cioè dall’Europa quello che il Sud assistito ha per anni rivendicato battendo cassa al Nord.

Allora, è vero che i problemi del Nord, come dice qualcuno, sono gli stessi problemi del Sud? Sì, se vogliamo continuare a vivere in una perenne campagna elettorale. No, se vogliamo chiamare le cose col loro nome  e darci una risposta alla domanda seguente: in quale Europa vogliamo stare?

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