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Dopo la Geografia, eliminata anche Storia alla Maturità. La scuola prepara la società del silenzio

Mostra BustoFolk 2011 - (C) RavenArt Archeostoria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di STEFANIA PIAZZO – Caduti i confini dell’ignoranza, si possono anche eliminare i compleanni che hanno cambiato la faccia della Terra. Via la geografia alle superiori e ora via la prova di storia all’esame di maturità. Sapere da dove si arriva e in che tempo si vive non è poi così importante. Per farsene una idea basta andare sul web e vedere cosa ne pensano gli altri. Se quello che leggi è approssimativamente l’idea della maggioranza, ti sei formnato una coscienza critica digitale. Quella richiesta per stare al mondo senza poter decidere.

Cade il valore della democrazia rappresentativa, a riempirla ci mettono la nuova generazione di  nativi digitali che pensano come un pc, che scrivono mutilando la parola, che agiscono secondo le viscere dei like.

Il ministero dell’Istruzione ha deciso che la prova di italiano deve cambiare. E’ stata bandita la traccia di argomento storico. E sapete perché? Perché ogni anno era sempre meno il numero di studenti in gradi do affrontarla. Si legge sulla testata specializzata orizzontescuola.it che “nei dieci esami di Stato dal 2008 al 2017  ben otto volte il tema storico è stato praticamente ignorato. Facendo una media complessiva, solamente il 3% dei maturandi ci si è cimentato. Il record negativo? Anno 2010: traccia sulle ‘Foibe’. È lei l’opzione meno scelta tra le settanta esaminate (tra analisi del testo, saggi brevi, temi di storia e d’attualità): ha provato a svolgerla meno di 1 su 100, lo 0,6%. (fonte SKuola.net)”.

Un vuoto cosmico che si riflette nella competenza e capacità di collegare gli eventi delle nuove generazioni. “Le tracce di storia hanno sempre proposto argomenti relativi alla seconda metà del Novecento, spesso non affrontati in classe per mancanza di tempo te comunque con documenti di difficile interpretazione, spesso non alla portata degli studenti”. E perché mai? Cosa è difficile da capire? Per molti ragazzi poi cittadini adulti le date sono un cappio angoscioso, per altri confondere la collocazione di Hitler nel ‘900 è ancora una questione aperta da risolvere. Figuriamoci comprendere il presente. Per altri ancora, il secolo scorso e il tempo contemporaneo sono veloci immagini. “C’era una volta” ma tanto è cosa passata quindi non conta più. Il mondo chiede altre competenze.

Il dramma contemporaneo è proprio la negazione delle verità storiche, dove si può insinuare la menzogna e, come nei Gulag, la dissimulazione, l’annientamento della vittima.

E’ il disegno per arrivare alla società del silenzio. Senza argomenti non ci sono risposte, non ci sono strategie di difesa, ma solo insinuazioni. Spariscono le categorie bene-male. Esiste solo il non sapere che non può opporsi più a nulla,

 

Non esiste a queste condizioni una società non solo della conoscenza ma della resistenza. Il mondo che ci avevano spiegato, era un mondo liquido perché doveva circolare anche il sapere. Così, invece, è solo liquidità che scorre su una superficie liscia, le nuove teste vuote.

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