Naturalmente, la via intrapresa è quella di trattare tutti i cittadini come sospetti. Befera ha respinto le critiche dei difensori della privacy, avvolgendosi nel manto dell’obbedienza e della giustizia, “l’emergenza richiede provvedimenti d’emergenza” e altre assurdità del genere.Uomini convinti di salvare il Paese dai criminali evasori fiscali, convinti della nobiltà della propria missione. E che il fine giustifichi i mezzi.
Nonostante le dichiarazioni di austerità e di azzeramento del deficit di bilancio entro il 2013, le cifre riportate dalla Banca d’Italia nel bollettino del 15 marzo scorso mostrano che il deficit di bilancio dello Stato nel 2011 in realtà è peggiorato del 11.49% rispetto al 2010. E’ passato da circa 59 miliardi a 65.5 miliardi di euro.
In tutto questo, il debito pubblico italiano continua la sua costante crescita ed è ormai arrivato vicinissimo ai 2000 miliardi di euro. Nel frattempo il PIL nel quarto trimestre del 2011 è diminuito del 2.6% annualizzato.
Come al solito, il governo sta addossando i problemi sulle spalle delle persone. Comprare i titoli pubblici è divenuta questione di patrottismo, con grande pressione affinché i cittadini tirino fuori i propri risparmi faticosamente guadagnati e soccorrano il governo.
E in contemporanea l’Agenzie delle Entrate, con metodi degni del Grande Fratello, andrà in tutta Italia a riscuotere tasse ad ogni cittadino secondo i giudizi di un algoritmo matematico fatto girare su un supercomputer a Roma. E hanno pure il coraggio di chiamarlo Serpico, acronimo per Servizi per i contribuenti, sulla scia della propaganda che inneggia al “pagare tutti per pagare meno”.
Se ci fermiamo un attimo e guardiamo al quadro generale, il sistema è davvero sconvolgente.
Per decenni i politici si sono dati alla pazza gioia, aumentando poteri e privilegi a se stessi e ai propri amici a spese dei contribuenti.
Quando la favola è finita ed è giunto il momento di pagare il conto, hanno iniziato ad organizzare una propaganda patriottica per spingere la società a pagare per le loro malefatte, ad indicare l’evasore come colpevole della situazione convincendo gli sprovveduti sulla necessità di far partire operazioni straordinarie e illegittime contro gli infedeli, e sfruttando l’eccezionalità del momento per far passare, uno dopo l’altro, ulteriori aumenti della pressione fiscale.
Servi. Schiavi. Spremuti. Usa la metafora che preferisci, ma di fatto questa è la nostra condizione. A loro i privilegi, a noi le spese.
FONTE ORIGINALE: http://riecho-economiaeliberta.blogspot.it/2012/03/il-grande-fratello-di-orwell-realta-28.html