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Dirottamento autobus, Bernardelli: Milano come Beirut, guerra a casa nostra. Maglie larghe su sicurezza

Schermata 2019-03-20 alle 15.47.57di ROBERTO BERNARDELLI – Uno scenario da medioriente. Milano come Beirut. Le immagini che abbiamo visto con l’autobus alle porte di Milano ridotto a carcassa dopo essere stato incendiato da un senegalese che ha tentato di fare una strage con 51 studenti a bordo e i loro professori lungo la Paullese, lascia la nostra gente attonita e senza parole.

L’autista del bus per fortuna è stato fermato dai carabinieri dopo che aveva versato benzina all’interno del mezzo di linea, appiccando il fuoco. Sull’autobus, che stava percorrendo la strada provinciale 415 all’altezza di San Donato Milanese (Milano), si trovava una scolaresca. L’allarme era partito dalla telefonata di uno studenti ai genitori, e da qui la chiamata ai militari.

Chi era il folle alla guida? Si tratta del 47enne, Ousseynou Sy, senegalese di origine ma italiano dal 2004, con dei precedenti penali. In mattinata, secondo una prima ricostruzione, l’uomo aveva sequestrato il mezzo con a bordo 51 ragazzini della scuola media Vailati di Crema (nel Cremonese) e ha annunciato di volersi uccidere.

“Voglio farla finita, vanno fermate le morti nel Mediterraneo”. È quanto avrebbe detto, secondo una prima ricostruzione dei Carabinieri, Ousseynou Sy.

“La cosa importante è la felice risoluzione di un evento, che poteva portare a un epilogo tragico, grazie al coraggio dei ragazzi che sono stati veramente bravi”: è quanto ha detto Luca De Marchis, comandante provinciale dei Carabinieri di Milano, commentando quanto è avvenuto oggi a San Donato Milanese. De Marchis ha spiegato che ”l’uomo non era armato” e “non ha legato i ragazzini” ed è ora indagato per strage e sequestro di persona.

Fin qui la nuda cronaca. Che però diventa fosca nel momento in cui si apprende che al volante di uno scuolabus, c’era un uomo con precedenti per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale. E’ l’Italia delle prefetture…. e degli uomini forti. Che tutto hanno sotto controllo.

L’Italia è un paese malato, dalle grandi falle sulla sicurezza di cui tutti i giorni ci si riempie la bocca. Poi, il clima oramai guasto fatto da un braccio di ferro personale più che politico tra migranti e governo, sta portando  ad aumentare e fomentare un clima di odio ed emulazione.

La politica non è un videogioco.

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