di MARCELLO RICCI – Non viene da pensare che dietro questa storiaccia, ci sia qualcosa di molto, molto maggior peso?
Ovvìa, ma chi crede che qualcuno non dorma sonni tranquilli per gli africani che non hanno di che nutrirsi?
Invero a stare a quanto le immagini televisive mostrano, sembrano essere in buone condizioni di nutrizione e senza evidenti segni di tortura.
Considerando che il continente nero ha immense ricchezze, ampiamente sfruttate da multinazionali e stati colonialisti , che come la Francia, “generosamente sostengono” anche una moneta coloniale che Parigi impone. la storia non sembra essere reale .
Ciò premesso, dietro alla bandiera di comodo, dietro alla Capitana Carola in cerca di avventure, chi c’è che chi muove tutto e perché investe in queste non semplici e costose operazioni?
E’ a tutti noto, si chiama George Soros. Si conoscono le sue capacità e il ruolo che ha nella finanza mondiale. Perché questo ricchissimo signore vestito da filantropo, che si comporta come il lupo in Cappuccetto Rosso, vuole traghettare gli africani in Italia?
La penisola è solo il più comodo e facile approdo, ma nella realtà l’obbiettivo è tutta l’Europa. Lo scopo è di meticciate i popoli europei, abbassare nel giro di tre quattro lustri il livello di vita e di cultura, snaturarne l’identità e usare gli ex cittadini come lavoratori sottopagati e consumatori sfruttati. Esattamente quello che avviene in modo progressivo, giorno dopo giorno. Il lavoro scarseggia, i prezzi salgono, la coscienza sociale si offusca, l’apparente utilità del sommerso è la soluzione che oggi ti solleva ma domani ti distruggerà. Popoli in ginocchio delusi e asserviti, incapaci di reagire. Solo chi avrà avuto la capacità di non mescolarsi, solo chi avrà conservato l’integrità del patrimonio genetico , si confermerà come RAZZA ELETTA.
E’ questo è il copione studiato a tavolino e recitato con coerenza. Innescare contenziosi su problemi creati ad arte, come manovra distrattiva, aprendo un secondo fronte per occultare il vero punto di sfondamento. Meno diritti, meno stato sociale, meno cultura, meno capacità di capire e reagire. Si può credere che la Capitana e le navi come la Sea Wactch siano pagate da filantropi che hanno il sonno turbato dai disagi degli africani? Si è veramente convinti che i popoli neri preferiscano vivere in Europa e per giungervi corrono rischi a volte mortali?
Il “filantropo” Soros perché non investe per farli vivere in Africa attivando la lavorazione delle risorse molteplici che vengono portate in Europa?
Il guaio è che i problemi occupazionali, produttivi, commerciali dei popoli europei vengono imputati a ragioni diverse, interne o mondiali per sviare l’attenzione. Per essere chiari si accende un piccolo fuoco in un punto e un incendio in un altro e si attira l’attenzione sul primo, in modo che il secondo porti a compimento la sua opera distruttiva. La migrazione è un grande problema , ma attirando l’attenzione su di essa, si nascondono altri più o ugualmente importanti eventi.
Quali?
Lavoro, giustizia, sanità, scuola, libertà, indipendenza.
Il lavoro c’è, meglio ci sarebbe se l’enorme patrimonio archeologico, artistico, museale, monumentale venisse valorizzato , curato e non lasciato distruggere da sterpaglie o da roditori..
La giustizia è malata, anche la prescrizione, estrema garanzia contro la estenuante lunghezza dei processi, finisce per essere garanzia d’impunità per delinquenti abituali (vedi caos Csm). Questa storia interessa anche il Presidente Mattarella .
La scuola conserva ancore il triste retaggio della “coltissima” ministra Fedeli che ha lasciato la sua impronta, rossa come la sua chioma.
La libertà è solo apparente perché attraverso la raccolta dati, capitalizzata con le raccolte e i giochi premio che non premiano mai e altro, raccolgono informazioni minute e capillari su quello che si compra , su quanto si spende, dove e come. Si è come i cani a cui si pone un cip sottocute. Questa è libertà? Si è liberi di dire che non lo si è.
Dulcis in fundo (antifrasticamente inteso ) l’indipendenza è surrogata da spazi di libertà limitati e controllati che non intaccano minimamente le “decime” che Roma impone.
La storia è antica e trita, se ne parla ma il discorso non si chiude, nulla cambia, la legislatura termina e tutto da capo alla prossima. Come da copione.
Tornando alla Capitana Carola, si ha la certezza che sia stata una meravigliosa occasione per concentrare l’attenzione sul problema invasione migratoria e complicità interne e rimandare sine die il problema dell’indipendenza della Padania che con le AUTONOMIE potrebbe avere un piccolo premio di consolazione.
Altro ringraziamento alla Capitana è per l’aver stanato nemici interni, traditori del popolo italiano, in tempo di guerra giudicabili con le leggi militari oggi solo secondo l’art 414 del codice penale.