riceviamo e pubblichiamo
Sta passando inosservato un fatto drammatico che riguarda la libertà e la democrazia di tutti.
Noi siamo indipendentisti veneti e la vicenda ci tocca da vicino. Tuttavia gli elementi strutturali della vicenda entrano nel giardino di libertà di ciascuno.
Sono in corso a Brescia le udienze per il rinvio a giudizio del gruppo che per enfatizzare le istanze indipendentiste ha pensato di allestire il Tanko 2. Non descriverò il ridicolo della fattispecie perché mi interessa maggiormente evidenziare ciò che il Sostituto Procuratore della Repubblica di Brescia, il dott. Nocerino, ha affermato durante il suo intervento: “Auspicare l’indipendenza è da considerarsi eversione!”.
In buona sostanza l’avvocato difensore dei diritti della Repubblica, il Pubblico Ministero, infischiandosene di una legge italiana (vedi lg. 85/2006 sui reati di opinione), della Costituzione italiana e di almeno cinque trattati internazionali sottoscritti dall’Italia si è issato su una sommità di preconcetto che deve allarmare tutti i cittadini.
Oggi tocca agli indipendentisti veneti, ma domani potrebbe interessare qualunque bravo cittadino nell’esercizio della sua libertà.
Sarà opportuno che ciascuno butti un occhio per vedere cosa succederà il 17 marzo: noi saremo a Brescia a manifestare la vicinanza ai 34 imputati indipendentisti veneti con la consapevolezza che la posta in gioco va ben oltre.
Massimo Vidori
1° Consigliere
per il Consiglio Nazionale di Indipendenza Veneta