di Benedetta Baiocchi – La fondazione Openpolis ha messo nero su bianco una verità incontrovertibile. Nel suo ultimo studio sugli atti istituzionali, afferma che “Per la prima volta da quando si è insediato, il governo Conte II ha utilizzato lo strumento del decreto nella sua versione più corretta. Con il decreto coronavirus infatti l’esecutivo è intervenuto in una situazione “straordinaria e urgente” come sancito dall’articolo 77 della costituzione”.
Perché citarlo? Perché la decretazione d’urgenza, pertinente nel caso di epidemie e della tutela della salute pubblica, ha una sua ragion d’essere nel decreto per arginare il coronavirus. Tutto ciò che è al di fuori è, per così dire, un prenderla larga per evitare il confronto in aula.
Sia il Conte 1 che il Conte 2 nella XVIII legislatura, “hanno utilizzato nella maggior parte delle occasioni il decreto in maniera sbagliata, principalmente per implementare l’agenda di governo. È successo con il decreto dignità e il decreto sicurezza nel Conte I, ed è successo con il decreto cuneo fiscale e il decreto intercettazioni con il Conte II”. Chiaro.
E Openpolis ci fa riapssare un po’ di Costituzione.
“Il decreto legge rappresenta uno dei 3 strumenti in mano al governo per legiferare. Nasce per risolvere situazione straordinarie e urgenti, ma sempre più spesso viene utilizzato per implementare l’agenda di governo e bypassare il dibattito parlamentare”.
Ecco, è stato detto tutto.