di OPENPOLIS – Da quando si è insediato, il governo Conte ha fatto capire di non essere interessato alla trasparenza dei decreti attuativi. Lo ha fatto capire soprattutto nei fatti, facendo tornare il nostro paese indietro di quasi 10 anni, quando la presidenza del consiglio non rilasciava nessuno tipo di dato in materia.
L’ufficio per il programma di governo (Upg) infatti non pubblica aggiornamenti dal 9 luglio scorso. Un rilascio che già era stato complicato considerando che, una volta insediato l’esecutivo, il sito dell’Upg era stranamente andato offline, tornando accessibile solo in seguito ad una nostra richiesta.
Leggi.
Insomma, considerando l’importanza della materia, il governo sta dando segnali poco incoraggianti, rendendo il monitoraggio dell’attuazione del programma di governo un compito impossibile.
Cosa sono i decreti attuativi e perché è importante monitorarli
Il processo legislativo in Italia è complesso e lungo, e coinvolge numerosi attori. Comunemente si pensa solo al parlamento. Qui le proposte di legge, e il tanto lavoro in aula e nelle commissioni, contribuiscono in maniera imprescindibile alla formazione delle norme che regolano la vita nel nostro paese.
Ma si tratta solo di una prima parte dell’iter, che possiamo definire “il primo tempo” delle leggi. Dopo l’attività di parlamento e governo comincia infatti un secondo tempo, altrettanto importante, ma più lungo e complesso.
Il sito dell’ufficio per il programma di governo, istituito nel 2012 dal governo Monti, permetteva di monitorare tempi e modalità dell’attuazione delle norme. Un lavoro evidentemente molto complesso, ma fondamentale per capire se le leggi approvate dal parlamento trovassero poi riscontro nella vita di tutti i giorni.
Vai sul sito.
Il tutto veniva realizzato attraverso la pubblicazione di report e relazioni, che dal governo Renzi in poi sono diventati più ricorrenti, con cadenza mensile o bimensile. Pubblicazioni che, per quanto preziose, erano da considerare solo un punto di partenza, in quanto limitate rispetto alla complessità della materia, sia per la natura e che per il formato dei contenuti diffusi.
L’arrivo del governo Conte, e un lungo silenzio
Dal suo insediamento l’attuale esecutivo ha dato segnali poco incoraggianti. Come segnalato a fine giugno, 20 giorni dopo l’inizio del governo, il portale in questione era andato offline. Dopo un paio di settimane dall’uscita del nostro articolo, il sito web è tornato ad essere navigabile, e furono rilasciati i dati dell’attuazione.
Un evento che ci permise di pubblicare una prima analisi, basata solamente su dati ufficiali, su due aspetti centrali: la mole di decreti attuativi ancora da adottare ereditati dai governi precedenti, e il numero di provvedimenti richiesti dai testi approvati durante il primo mese di vita dell’esecutivo Conte.
Leggi l’analisi.
Da quel 9 luglio però il sito è rimasto completamente fermo. Non sono stati pubblicati aggiornamenti, non sono state rilasciate comunicazioni a riguardo, e i cittadini non hanno quindi più modo di rimanere informati. Il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega in materia è Giancarlo Giorgetti, e a lui chiediamo il perché di questo lungo, infinito, silenzio da parte dell’esecutivo.
Il problema è grande, anche perché tra la legge di bilancio e decreti del governo, i provvedimenti che necessitano di un attento monitoraggio non sono pochi. Proprio l’attuazione della recentemente approvata manovra finanziaria sarà un tema clou dei prossimi mesi, considerando che, come analizzato in precedenza, tutte le ultime leggi di bilancio approvate dai governi della scorsa legislatura sono ancora incomplete. Lo sappiamo proprio grazie alle vecchie pubblicazioni dell’ufficio per il programma di governo. Informazione che attualmente non è disponibile per la legge di bilancio targata governo Conte.