di Roberto Bernardelli – Le parole di Letizia Moratti vanno condivise dall’inizio alla fine. “Ho preso atto della chiara vittoria del centrodestra: ho chiamato Fontana senza trovarlo e ho lasciato un messaggio per fargli le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro”. Queste le prime parole della candidata alle elezioni regionali in Lombardia Letizia Moratti nel quartier generale del suo comitato elettorale a Milano dopo la sconfitta.
“Sono convinta che ci sia spazio per ricostruire una proposta politica nuova e che dalla Lombardia possa partire questa proposta”.
“Ho preso atto con grande dispiacere del forte astensionismo – ha sottolineato Moratti – quasi il 60% non ha votato, è un danno per nostra democrazia”.
Ecco, mentre Fontana vince perdendo, con una Lega doppiata da Giorgia Meloni in Lombardia, terra dove è nata, si guarda avanti. Due sono gli elementi che contano e cioè che in due mesi o poco più nasce un polo nuovo, pragmatico, di stile ambrosiano, che dalla Lombardia inizia a muovere i suoi passi. Il secondo elemento, che dovrebbe far impallidire chi canta vittoria, è l’astensionismo.
Ha vinto il centrodestra, trainato da Meloni, ma ha perso c0me spiega Letizia Moratti, la democrazia.
La stanchezza della gente, la disillusione frutto di malgoverno e di parolai di professione ha raccolto i suoi frutti. Si riparte dunque da una dote importante con il lavoro della Lista Moratti, che non è né a destra né a sinistra ma con un progetto nuovo, territoriale, che può essere il vestito del Nord come del Centro come del Sud.
Ad una Lombardia commissariata politicamente dalla destra, auguriamo di resistere e di guardare oltre.
Onorevole Roberto Bernardelli, presidente Grande Nord