di MARCELLO RICCI – Mai dire mai. E’ la ferrea legge della politica. Di tutte le politiche? Colpa della sindrome di Stoccolma? E’ il fascino di Roma Capitale con i ginecei lascivi e e le tavolate trimalcioniche. Tutto come nel Satyricon di felliniana memoria, galleggia nel surreale e decadente. Roma è eterna, vive e prospera nel vizio e nel malaffare e la cronaca nera e le vicende giudiziarie segnano le tappe del suo divenire. Scendere dal Carroccio per salire sulla biga che porta in una lettiga… Il sogno della Padania, libera perché indipendente, sembra oscurato dal fascino della corrotta e corruttrice Roma. Le vie del bene sono in salita, quelle del male in discesa. E’ nella storia della tricolorita Italia combattere una guerra con un alleato e terminarla con il nemico divenuto alleato e l’iniziale alleato divenuto nemico. E’ pur vero che errare humanum est che solo i cretini se si accorgono di essere in errore nello stesso perseverano, ma è qui che inizia il problema e la riflessione: Roma è ladrona o sovrana? Torna alla memoria un vecchio film (1962)” la guerra dei bottoni* e il dilemma del ragazzo: “ se avessi saputo non avrei venuto” o la soluzione di combattere nudo dato che senza bottoni i vestiti non restano addosso.