Da Cicerone ai salotti poltici in tv. L’arte di imbesuire il telespettatore con l’aria fritta

ciceronedi GIANLUIGI LOMBARDI CERRI – Discutere significa cercare di far prevalere, attraverso un dibattito, la propria tesi nei confronti di quella avversaria. Questo dibattito avviene, generalmente a voce, in una riunione in cui due o più oratori, in presenza di pubblico più o meno numeroso, espongono a turno alterno I propri argomenti, con una delle seguenti modalità.

 

-Discussione libera senza moderatore

Ognuno degli oratori espone un argomento secondo il suo punto di vista. In successive tornate , ciascuno risponde, con le proprie obbiezioni, alle tesi sostenute dagli avversari. Questa modalità di dibattito, per funzionare, deve essere  basata su una estrema correttezza  dei contendenti, ognuno dei quali consideri  tacitamente, come esauriente l’esposizione avversa. Senza la succitata correttezza il dibattito facilmente degenera, in quanto allorchè si rileva una presunta pecca nella tesi altrui, vi sono tre modi per rispondere

a.-rispondere con precisione sull’argomento

b.-rispondere con un discorso evasivo, corredato da lunghissimi incisi, perifrasi e quant’altro per sviare l’attenzione dalla sostanza dell’argomento.

c.-cambiare argomento, facendo finta di niente.

In aggiunta a questa situazione si può ( e non accade raramente) non rispettare I tempi dilungandosi a proprio esclusivo vantaggio. Questa tecnica è stata inventata ed e costantemente sviluppata in modo particolare dai politici italiani, ascoltando I quali si perde quasi sempre il filo dei discorsi. Sommersi , oltretutto , da una valanga di parole spesso usate a sproprosito quando non addirittura senza un preciso significato. Sembra quasi che, ormai, il valore di un oratore sia costituito non dagli argomenti sostenuti , ma dal numero delle parole pronunciate nell’unità di tempo.

-Discussione a tempo con moderatore

Allo scopo di evitare che uno o più contendenti barino al gioco allungando I tempi dei propri interventi, si è inserita la persona del moderatore. Rappresenta questo, senz’altro un progresso, ma volto soltanto a regolarizzare I tempi e non la validità degli interventi. Che cosa si intende per validità? Facciamo un esempio fisico.

Se parto da un punto, geograficamente definito, per raggiungere un obbiettivo altrettanto definito, devo percorrere un itinerario senza deviare, sia pure temporaneamente. Diversamente perdo inutilmente il tempo. E, cosa fondamentale, lo faccio perdere agli ascoltatori. In una discussione la situazione è ancora peggiore perchè non solo raggiungo l’obbiettivo in ritardo, ma sopratutto, faccio perdere di vista o, almeno sfumare, l’obbiettivo principale della tesi. Questo è il fatto che si riscontra frequentemente nei dibattiti tra politici, ormai ad un livello tale da risultare scandaloso in quanto  , ne più ne meno, appare sempre più come una truffa ai danni degli spettatori. Oltretutto ciò è rafforzato da una costumanza tutta meridionale, di “allungare il brodo” con la convinzione di apparire “grande oratore”.

Discussione a tempo con moderatore riassuntivo

La soluzione ai problemi sopra elencati esiste ed è collaudata da moltissimi decenni. Viene nominato un moderatore che , oltre a controllare l’equa ripartizione dei tempi di intervento, mette in rilievo le eventuali evasioni concettuali indicando chiaramente le pecche della logica. Naturalmente la figura del moderatore assume, a questo punto, un aspetto di grande rilevanza. Perciò deve avere un curriculum culturale, specie sugli argomenti trattati, di tutto rispetto. E in Italia? Per quanto riguarda il settore scientifico nessun problema: si fa sistematicamente così.

Per quanto riguarda il settore social politico si rimane abbarbicati alla prima ipotesi perchè, molto probabilmente, oltre ad impedire dibattiti fumosi come la maggior parte degli attuali, si evidenzierebbe in modo drammatico il bassissimo livello culturale degli oratori.

 

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