Aumentare la capienza di stadi, teatri, e cinema. Il tutto esaurito non ci sarà ma le quote saliranno. Il tema è stato al centro di una lunga riunione del Comitato tecnico scientifico. Il governo infatti attende indicazioni entro la fine del mese. Le possibilità sono tante, la più quotata è quella che vedrebbe le capienze portate al 75% venendo così almeno parzialmente incontro alle richieste che arrivano da due mondi, quello della cultura, e quello dello sport, fra i più colpiti dalla pandemia. Tanto il ministro della Cultura, Dario Franceschini quanto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si sono fatti a più riprese portavoce di un disagio latente nelle rispettive aree di competenza, specie ora che è entrata in vigore la misura del Green pass. Sulla stessa lunghezza d’onda viaggiano i governatori e i sindaci. “Non trovo che sia più giusto tenere chiusi i locali, le discoteche – il pensiero del primo cittadino di Milano Beppe Sala – permettiamo ai ragazzi di andare nei locali non con limiti come quelli attuali sulla capienza, perché quei ragazzi se non sono nei locali sono per strada”. Un’altra questione che dovrà essere affrontata a stretto giro di posta, specie se la curva epidemiologica proseguirà nella sua discesa, è quella relativa alle quarantene dei vaccinati. “E’ un momento di attenzione, stiamo attenti ai contagi, poi penso sia auspicabile e di buon senso liberarli”, dichiara il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Un discorso che riguarda anche il mondo della scuola. La parola d’ordine è “buonsenso”, dice ancora Sileri, poi “dipenderà ovviamente dal tipo di classe”. La sensazione è che su questo ultimo punto le eventuali decisioni verranno prese più avanti. Per verificare se il ritorno al 100% in aula porterà a un aumento dei contagi infatti, secondo gli esperti, servono ancora 2-3 settimane.