CRISI, USCIRNE IN TRE MOSSE: FIDUCIA, GRUPPO, PENSIERO

di GIANNI SIMONATO

Ho ricevuto diversi commenti all’articolo di domenica, via e-mail, a proposito del concetto della “Tua Economia”. Opinioni diverse ma un denominatore comune. La domanda generale che mi è stata posta: come fare per uscire dalla crisi in pratica. Quali azioni nel concreto? E allora ho capito dove sta il problema. Illuminante. Il problema sta nel cercare l’azione, il come fare, senza chiedersi quali siano i pensieri a monte dell’azione. Infatti qualsiasi azione legata ad uno schema di pensiero vecchio e superato non funziona. Questo è il punto. Agire sul problema porta a scelte che rimangono sempre nel problema. Per fare un esempio capibile sarebbe come creare una rete vendita per vendere portacenere per ristoranti in Italia. Le azioni sono selezione delle persone, l’inserimento in azienda per constatare alla fine che non vendono. Eppure sono state fatte delle azioni, come mai non funziona? Se il fumo è stato proibito, non servono i portacenere, quindi qualsiasi azione si vada a fare sarà senza senso. Se l’azione è dentro al problema stesso, non può risolverlo. Ecco la mia soluzione, concentrata su tre punti: fiducia, lavoro di gruppo, cambio del livello di pensiero.

Primo punto: fiducia. Stiamo giocando in difesa, a guantoni ben fissi sulla faccia mentre veniamo colpiti da una gragnuola di colpi che non ci risparmia nessuna parte del corpo. Ma quanto puo’ durare la difesa? Quanto siamo disposti a farci massacrare ancora? Nei momenti piu’ duri, fin dall’inizio della storia dell’uomo, chi ce l’ha fatta sono stati coloro che sono riusciti a vivere le difficoltà del momento con l’idea però di venirne fuori, prima o poi. La fiducia si costruisce con immagini positive, non certo vedendo le notizie al telegiornale. Mai una notizia positiva! Certo, se ti fai mettere la testa nella scatola delle notizie negative, tutto il mondo diventa negativo. Ma prova a pensare anche ad una sola cosa bella e vedrai che la troverai.  L’hai trovata? La crisi ci sta insegnando un messaggio importante: occorre avere fede, in qualcosa o in qualcuno, per superare i momenti difficili.  Il boom economico ci aveva dato l’illusione che si poteva vivere anche senza fede, ora ci accorgiamo che è solo un’illusione.  E la fiducia si genera in un clima positivo: spegnere la televisione e frequentare dei gruppi di pari, ossia persone che condividano valori comuni quali il cambiamento, l’innovazione, la passione per il proprio lavoro.

Secondo punto: dalla storia dell’umanità, nei momenti difficili, le persone si sono organizzate in gruppo per venirne fuori. Il gruppo scatena energie che il singolo non potra’ mai avere. Cominciamo quindi a cercare i nostri valori profondi per venir fuori dalla crisi. Cerchiamo dei gruppi di pari con cui condividere il presente ed il futuro, il prodotto finale sarà di gran lunga migliore ed utile rispetto al pensiero del singolo.Vedo troppe imprese e professionisti lasciati soli dalla politica, abbandonati dalle associazioni di categoria o marginalmente coinvolti in programmi miopi stile vecchio secolo. Da soli si fa poco quando il mondo esterno cambia più velocemente della capacità di  cambiare del singolo perchè i mercati e le tecnologie corrono piu veloci. Imprenditori e professionisti, cominciate a ragionare in gruppo per trovare strade nuove da percorrere. E’ qui che si scatena la forza del gruppo. Già, perché abbiamo una enormità di risorse, che non stiamo utilizzando al meglio.

Terzo punto, quindi, occorre un nuovo livello di pensiero che ci faccia  uscire dal problema, vedendolo da altra prospettiva per riuscire a trovare idee nuove. Assieme si possono scalare vette che il singolo da solo non raggiungerebbe. E se questo serve a salvare migliaia di imprese, a creare milioni di posti di lavoro e a dare un futuro ai nostri figli, non ha importanza che sia frutto di un singolo o della collettività. Ma la condizione necessaria è la voglia di mettersi in gioco, e voglio pensare che non sia ancora morta in ciascuno di noi.

www.giannisimonato.com

 

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