Crisi della Carapelli. A Inveruno a casa 98 lavoratori su 136. Cecchetti: la multinazionale pronta a produrre in altri Stati

carapelliSiamo di fronte all’ennesimo caso di prepotenza da parte di una grande multinazionale che prima acquista marchi storici del nostro Paese e poi chiude i battenti portando la produzione in altri stati e trattando i nostri cittadini come numeri. Tutto ciò non si può accettare” E’ quanto commenta il vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) in merito all’annuncio da parte dei vertici della multinazionale spagnola Deoleo della messa in mobilità di 98 lavoratori su 136 dello stabilimento di Inveruno (Mi).

Ora però – spiega Cecchetti – è il momento di concentrarsi per cercare di limitare i danni. La situazione è critica e ognuno deve fare la propria parte per tutelare i lavoratori e scongiurare la chiusura dello stabilimento di Inveruno. Ho chiesto immediatamente al presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale Pietro Foroni di mettere in calendario un’audizione con i rappresentanti dei lavoratori e le parti coinvolte in modo da portare nel più breve tempo possibile la discussione in Regione. Sono inoltre in contatto con Arifl, l’agenzia regionale per il lavoro, per l’apertura di un tavolo di confronto con l’azienda al fine di poter individuare gli strumenti più idonei a salvaguardare l’occupazione.

Regione Lombardia – conclude Cecchetti – non starà certo a guardare e farà tutto ciò che è di propria competenza per evitare la perdita di posti di lavoro essenziali per tutta l’area dell’Alto Milanese

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