“L’Italia è incamminata lungo la strada della desertificazione del tessuto economico con la chiusura di migliaia di piccole imprese. Siamo preoccupati per quanto rivela il barometro Censis-commercialisti sull’andamento dell’economia che descrive una situazione allarmante. La pandemia mette in pericolo la sopravvivenza nel prossimo anno di 460.000 piccole e medie imprese”. E’ il commento del presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto. “Secondo lo studio condotto – dice il leader della Fapi – scompariranno tante piccole realtà con meno di 10 addetti e sotto i 500.000 euro di fatturato, dunque è a rischio l’11,5% del totale, per un giro d’affari di 80 miliardi e quasi un milione di posti di lavoro. Dati che qualora dovessero trovare conferma, condurrebbero il Paese verso lo stato di insolvenza con rischi enormi per la tenuta sociale”. “Al Governo – conclude Sciotto – chiediamo di aprire subito una discussione che coinvolga tutti i protagonisti della vita politica, economica e sociale della nazione. Urge una strategia economica diversa da quella dei ristori e piccoli bonus”.