“Mentre a Roma si discute, Sagunto e’ espugnata”. Infatti, mentre da giorni il “dossier Quirinale” sembra assorbire tutte le attenzioni delle forze politiche, migliaia di imprese del turismo, della ristorazione e dei pubblici esercizi rischiano di non farcela, trascinando con loro migliaia di lavoratori e l’indotto della filiera”. E’ quanto lamenta Fipe Confcommercio secondo cui .”in queste settimane si sta infatti componendo la “tempesta perfetta” per le imprese del settore, gia’ indebolite da due anni di pandemia e incertezza. Il nuovo aggravarsi della situazione pandemica ha infatti inibito i flussi, turistici e lavorativi, e insieme ha ulteriormente sconquassato la situazione del mercato del lavoro, anche a causa di quarantene e continue malattie. A questo si aggiunga il processo inflattivo che nasce dall’aumento dei costi di produzione, che risente dell’aumento dell’energia e delle materie prime”. Dopo un dicembre ed un inizio anno disastroso, la situazione sta degenerando velocemente per il settore lamenta l’associazione.. “Siamo tutti consapevoli dell’importanza della figura del prossimo Presidente della Repubblica, tanto piu’ in questo momento storico – sottolinea Lino Stoppani, Presidente di Fipe-Confcommercio – ma i problemi di migliaia di imprese e di lavoratori non aspettano le elezioni al Quirinale”. ” Come chiediamo ormai da giorni, bisogna intervenire subito, sostenendo queste imprese con la proroga della Cassa Integrazione Covid e delle moratorie bancarie oltre che con sostegni economici proporzionati agli ingenti danni subiti” aggiunge. “Non stiamo chiedendo aiuti a pioggia – continua Stoppani -, se il problema sono le risorse si selezioni l’accesso alla Cassa Integrazione, alle moratorie e agli altri incentivi sulla base della reale perdita di fatturato, ma e’ preoccupante registrare oggi la mancanza di attenzione rispetto a questi temi”.