Concessioni, e ora che arriva il conto si arrampicano sugli specchi

E’ stato uno dei temi forti della campagna elettorale di FdI e Lega. Ma ora che la Corte europea ha ribadito  che le concessioni balneari vanno messe a gara, c’è la gara a chi si arrampica meglio su specchi.

Ecco come non ci saranno sconti… Sulle concessioni balneari “siamo in contatto con le autorità nazionali. Il commissario Breton è stato in Italia la settimana scorsa e durante l’incontro con la prima ministra Meloni ha sollevato la questione e la prima ministra ha rassicurato che le autorità italiane assicureranno velocemente l’applicazione della legislazione europea. E da questo punto di vista eserciteremo una sorveglianza diretta e stretta”. Lo ha detto la portavoce della Commissione Ue per il mercato interno Sonya Gospodinova, durante l’incontro quotidiano con la stampa a Palazzo Berlaymont, rispondendo a una domanda sulla sentenza della Corte Ue sulle concessioni balneari in Italia. La Corte ha ribadito la posizione della Commissione europea, sulla necessità di indire gare d’appalto pubbliche e sul divieto di prevedere rinnovi automatici delle stesse.

Ma per il governo è una vittoria…

“La sentenza  della Corte di Giustizia Ue sui Balneari e’ da leggere attentamente. Se da un lato ribadisce alcuni principi gia’ noti, dall’altro conferisce piena legittimita’ e rafforza l’utilita’ del lavoro impostato dal governo con il tavolo tecnico, che sara’ chiamato a breve a predisporre la mappatura delle aree demaniali. Su questa base, siamo certi, il governo potra’ continuare il dialogo in corso con la Commissione Ue, al fine di arrivare in tempi brevi ad una normativa che definisca una volta per tutte la questione, garantendo un quadro certo agli operatori e alle amministrazioni coinvolte”. Cosi’ Gianluca Caramanna, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Attivita’ produttive e responsabile del Dipartimento Turismo del partito.

 

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