Con la Troika, Italia commissariata. Brunetta: Bel lavoro, sovranisti…

Salvini_Di-Maio_Contedi RENATO BRUNETTA – “La follia politica di Di Maio e Salvini, con Conte mai in partita e Tria messo da parte dalla sera del balcone in poi, è che vogliono stare nell’euro e nell’UE senza rispettare le regole europee. Ma in Europa o sei dentro o sei fuori. Il loro calcolo è che con le elezioni europee cambierà il governo dell’UE, ma anche se dovessero vincere in tutta Europa i movimenti populisti e nazionalisti cui loro guardano (cosa altamente improbabile, al di là di un effimero successo numerico), è evidente anche a un bambino che l’unico cambiamento sul fronte della solidarietà economica sarà in peggio, perché nessun populista-nazionalista degli altri 26 Paesi consentirà più di oggi all’Italia di fare debito a favore esclusivo dei cittadini italiani, con garanzie economiche condivise per spirito di solidarietà da cittadini di altri Paesi sovranisti.

Un governo forte, autorevole e capace che ha promesso agli elettori di non voler uscire dall’euro e dall’Europa ottiene le massime deroghe possibili alle regole comunitarie solo con il consenso politico dei governi degli altri Stati membri. Solo un governo debole, incapace e isolato a livello internazionale, invece, riesce nell’impresa di ritrovarsi contro contemporaneamente tutti e 26 i governi politici degli altri Paesi UE”.

 

“Fino ad oggi, anche per effetto di soluzioni “all’italiana” e tramite escamotages vari studiati dai precedenti Governi, frutto anche di negoziazioni con l’Europa fatte in sordina, l’Italia era riuscita a scampare la procedura d’infrazione. Il pareggio di bilancio strutturale, seppure sempre rimandato, era ormai a portata di mano, dopo anni di sacrifici. Bastava tenere duro ancora un paio d’anni e poi si poteva respirare. Ci sono voluti Matteo Salvini e Luigi Di Maio, con la loro politica del “me ne frego”, per buttare all’aria tutto il percorso di miglioramento dei conti pubblici perseguito tanto dai precedenti governi di centrodestra quanto da quelli di centrosinistra. L’Italia si ritrova così protestata, come un qualsiasi privato che non adempie ai propri doveri. A prescindere dalle pesantissime conseguenze che si avranno in Europa, saranno i mercati che faranno capire per primi ai nostri due ineffabili vicepremier in quale disastro hanno cacciato l’Italia”.

“Le tanto temute sanzioni, che vanno dal deposito di uno 0,2% del Pil al congelamento dei fondi strutturali europei al divieto di ricevere prestiti dalla BEI è, paradossalmente, la parte meno preoccupante.

La parte più draconiana, infatti, sarà rappresentata dal percorso che l’Europa imporrà all’Italia per farla rientrare dal deficit e debito eccessivi e che potrebbe durare anni, legando mani e piedi non soltanto all’attuale Esecutivo ma anche ai successivi. Avendo violato la regola del debito, la conseguenza prevista dalle regole europee è quella di tornare a rispettarla. Ricordiamo che tale regola impone agli Stati di ridurre il debito eccedente la soglia del 60% al ritmo di 1/20 all’anno, quindi del 3,5% all’anno che, tradotto in valori assoluti, è pari a 60 miliardi di euro complessivi. A prescindere dai tempi di attuazione, che non sono ancora chiari per la mancanza di precedenti, la conseguenza ulteriore sarà quella di avere gli osservatori della Commissione in casa. Ovvero, un vero e proprio commissariamento”.

da http://www.freenewsonline.it

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