Cominelli replica a Bianchini: paura e ragione dell’Europa davanti alle migrazioni selvagge

europa fallitadi GIOVANNNI COMINELLI – La contraddizione tra ottimismo di lungo periodo e pessimismo di breve è reale e non è fondata sulla falsificazione dei dati del lungo o del breve. E’ una questione non di dati, ma di prospettive soggettive. Personalmente penso che il mondo  sia migliorato negli ultimi cinquantanni, e che in questi anni, dal 2001, stia peggiorando. Non tanto sul piano del benessere, ma su quello della sicurezza globale.

Prendere atto di questa contraddizione reale non è affatto autocontraddittorio.
 
Su sovranismo e guerra.
Tu confondi il nazionalismo ottocentesco – che ebbe un ruolo progressivo, tanto dal punto di vista economico quanto dal punto di vista delle libertà e dei diritti – con il ritorno nazionalistico di oggi. La differenza sta nel fatto che il nazionalismo di allora aveva davanti e stava nel mezzo del processo della seconda fase ascendente della prima rivoluzione industriale. Lo stato nazionale controllava e promuoveva lo sviluppo delle forze produttive.
Oggi, in piena globalizzazione, la dimensione politico-statuale nazionale é potente solo per i grandi Stati-impero, che hanno estensione continentale. Per gli altri sono dolori. Nel caso specifico dell’Europa: o riesce a costituirsi come potenza politico-statuale continentale (sarebbe la terza dopo Cina e India), oppure diventerà campo di battaglia – si spera solo economica – delle altre grandi.
 
Populismo e ignoranza.
 
Questa – dell’ignoranza dei populisti – è una tesi che non mi appartiene e che mi attribuisci del tutto surrettiziamente.
Qui non è questione di livelli di istruzione, ma di culture politiche e di ideologie, che prescindono largamente dai livelli di acculturazione.
Penso solo che il sovvertimento della democrazia liberale in nome della democrazia diretta (i Giacobini, i comunisti, i fascisti, i nazisti) non porti bene al mondo. 
 
Paura e ragione.
 
La paura è una dimensione inevitabile dell’esperienza umana. Dipende se essa produca/solleciti un intervento della ragione o ne prenda il posto. E la ragione è in primo luogo tener conto dell’esperienza storica e della realtà. In questo senso, se la paura porta alla scorciatoia della democrazia carismatica, c’è da preoccuparsi.
 
di SERGIO BIANCHINI – Un continentalismo europeo avrebbe potuto vincere e invece il mondialismo lo sta distruggendo. Dire che l’essenza dell’Europa deve essere l’apertura all’Africa è un attacco violento all’europeismo. Nessun europeo si oppone alla libera circolazione e unicità di leggi PER GLI EUROPEI. Ma sia la chiesa cattolica( di vertice) che gli USA non vogliono questo, anzi lo temono e lo sabotano. L’Italia deve decidere dove mettersi.
Print Friendly, PDF & Email
Articolo precedente

Popolo senza sovranità, ma diventa populista se si ribella

Articolo successivo

Grillo accelera più di Salvini: via i clandestini, basta centri accoglienza in ogni regione: "così rallentano le espulsioni!"