di Valter Roverato – Sappiate che se vi citofona qualcuno e vi chiede se per caso spacciate o commettete reati di altro tipo, potrebbe essere Salvini. Ennesima cavalcatamediatica fatta dal “capitano” del titanic-italia a carico di una famiglia bolognese: per la sua campagna elettorale, si è fatto consigliare da una signora di chiamare al citofono una famiglia i cui componenti, secondo lei, erano dediti allo spaccio di droga. E lui, Salvini, bello bello, si è presentato alla porta di questa famiglia, ha citofonato ed ha chiesto se erano loro gli spacciatori, il tutto in diretta su Facebook, facendo i nomi di queste persone e mostrando il palazzo in cui vivono, e chiedendo anche se poteva salire a casa loro. Salvini si trovava nella zona periferica del Pilastro a Bologna. Scena degna di un film di Totò, direi.
Questa sparata salviniana ha fatto indignare mezzo mondo: perfino un deputato del Parlamento tunisino ha chiesto le scuse ufficiali del capitano. Prendiamo dunque nota anche di questi nuovi comportamenti di questa nuova lega, sperando che chi di dovere prenda gli opportuni provvedimenti nei confronti di Salvini, dato che ciò che ha fatto non è certo conforme alla legge, oltre che alla buona creanza, alla logica ed al buon senso, cose che probabilmente gli sono sconosciute. Se non altro stavolta non dovremo stare in una stucchevole attesa che qualche altro organo istituzionale debba preventivamente esprimersi a favore o contro di un eventuale procedimento contro il capitano, visto che adesso non è più ministro.