Ci pensa Putin…

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By Angela Mauro – Cessate il fuoco immediato e stop alle interferenze straniere sulla Libia. Il vertice straordinario tra i ministri degli Esteri di Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna, convocato a Bruxelles con l’Alto Rappresentante per la Politica estera europea Josep Borrell, si chiude con una nota congiunta che tenta disperatamente di mettere un freno all’escalation militare tra Tripolitania e Cirenaica. I leader continentali chiedono di fatto ai turchi di fare un passo indietro in Libia: “Ovvio che penso alla Turchia quando parlo di interferenze straniere”, dice Borrell. Ma la vera speranza europea risiede a Mosca: riflettori puntati sull’incontro del presidente russo Vladimir Putin con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan domani ad Ankara.

In particolare, le aspettative degli europei e anche del governo italiano si concentrano su Putin, vero protagonista dei nuovi scenari di crisi al posto degli americani: oggi si è anche recato a sorpresa in Siria dall’alleato Assad, primo leader straniero a mettervi piede dall’inizio della nuova crisi tra Stati Uniti e Iran, alleato di Mosca e Damasco. Sabato riceverà Angela Merkel al Cremlino. Ma soprattutto domani vede Erdogan.

E, in ambienti diplomatici italiani, si ritiene che il leader del Cremlino abbia la possibilità di fermare l’escalation, in quanto non avrebbe un vero interesse militare in Libia, avendo anche firmato da poco un accordo con l’Ucraina in materia di energia.

Per questo, si ragiona, Putin potrebbe avere un approccio positivo e portare Erdogan a più miti consigli nel colloquio che avrà per oggetto gli ultimi sviluppi dell’offensiva tra il generale della Cirenaica Khalifa Belqasim Haftar, da sempre sostenuto da Egitto, Russia, Francia ed Emirati Arabi, e il premier del governo legittimato dall’Onu Fayez al-Sarraj, che prima di Natale ha stretto un’intesa economico-militare con Erdogan, intesa che contempla non solo l’invio di truppe turche in Libia ma anche il controllo turco delle riserve di gas offshore a Cipro. Del resto, il capo del Cremlino sarà ad Ankara per accordi economico-energetici con Erdogan: insieme, inaugureranno il gasdotto Turkish stream, la risposta russo-turca al progetto East-Med tra Egitto-Israele-Cipro-Grecia.

Il caos in Libia, esploso con l’attacco del 4 gennaio scorso all’Accademia militare di Tripoli rivendicato da Haftar, ha mandato in crisi la diplomazia europea, già debole di iniziativa unitaria. Oggi il vertice convocato di tutta fretta a Bruxelles, dopo l’annullamento della missione europea in Libia. “Eravamo già pronti a partire in aereo, ma abbiamo annullato per ragioni di sicurezza”, racconta Borrell al termine dell’incontro con i ministri Luigi Di Maio, il tedesco Heiko Maas, il francese Jean-Yves Le Drian, il britannico Dominic Raab. Fonti diplomatiche fanno notare che in particolare la presenza dei francesi ha mandato a monte la missione, essendo i francesi particolarmente invisi in Tripolitania in quanto considerati alleati di Haftar.(…)

segue su https://www.huffingtonpost.it/entry/si-muove-putin_it_5e14abadc5b6b5a713c14acb??ncid=newsltithpmgnews

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