di LUCA PODESTA’
Questi non hanno proprio capito. Da molto tempo ormai un vento teso sta soffiando sempre più intensamente, e non è certo un vento che annuncia il bel tempo. Loro sono sempre lì, tronfi e bronzei ad informare ed illuminare il malcapitato cittadino che, nonostante tutte le sue sventure economiche in vista (alcune già arrivate), lui è molto fortunato, perché ha alle sue spalle (attenzione…!!) una responsabile classe politica che saprà affrontare la sfida necessaria per risolvere le sue problematiche ed effettuare il necessario rinnovamento richiesto dalla nostra società civile.
Loro sono pronti a fare i salti mortali per dimostrare di essere cambiati. Si presentano con formule nuove (l’ultima offerta è la A-B-C, Alfano-Bersani-Casini) e programmi miracolosi, sissignore che richiedono sacrifici, ma loro ne daranno l’esempio, si taglieranno e mutileranno privilegi, indennità e presenze di loro stessi (è almeno dal ’94 che lo sento dire…) ma nulla li potrà fermare dal Senso del Dovere di esserci (lì sulle cadreghe) e non tirarsi indietro per dimostrarci che ci riusciranno. Loro sono gli Eletti, sono lì per noi, come possiamo pensare che operino non nel nostro interesse? Sono lì a governare il Paese, non importa con chi o contro chi, in quanto non concepiscono che chiunque possa entrare nella loro Reggia non possa che essere in fondo geneticamente uguale a loro, oppure che ci possa entrare come cavalier servente. Si scambiano i ruoli ed i costumi di scena, chi interpretava il ruolo delle Giacche Blu del 7° Cavalleggeri ora fa l’Indiano e viceversa, i fieri alleati di poco tempo fa con cui ci si era impegnati a guidare la madre di tutte le rivoluzioni federaliste ora sono impegnatissimi a tentare di dare una nuova definizione alla parola “inciucio” con cui pretendono di raccontarci che stanno sostenendo l’attuale governo “spenna-tacchini” per il bene dei tacchini (che siamo noi, beninteso). I brevettatori della rivoluzione federalista ora fanno gli offesi perchè dopo un ventennio che sono entrati nella Reggia col proposito di farla saltare si devono essere persi nei meandri di tutti quei saloni (pieni di cadreghe) o devono aver smarrito l’esplosivo in qualche camera (probabilmente la sala da pranzo) e ora gli fischiano eufemisticamente le orecchie a causa degli impropèri di quelli che a fare l’azione da guastatori ce li avevano mandati.