di ROBERTO BERNARDELLI – Abbiamo riportato la notizia che agli italiani l’euro piace più di prima. Più 17% in dodici mesi, dal 40% al 57% di gradimento. Non siamo allora un paese di euroscettici. Vogliono farcelo credere ora che l’Italia sfora con la manovra il rapporto deficit pil e l’Europa ci punisce. Com’è cattiva allora l’Europa…
Ma i nodi della politica dei sovranisti prima o poi presentano il conto. Si vocifera di una patrimoniale. E in ogni caso il primo ricasco delle banche in difficoltà per i titoli di stato che nessuno compra più, sarà sul costo del denaro e sul costo dei nostri conti correnti. Paga sempre il più debole.
E che dire dei mutui? Spread, costo del denaro e tassi che non sono più fermi. Parliamone. Quando i contribuenti, tra promesse fallite e speranze spogliate, si accorgeranno che hanno dato fiducia alla protesta e alla proposta senza possibilità di successo, perché basata sulla rabbia dell’ovvietà, forse inizieranno a togliere il loro voto a pentastellati. Questione di tempo. Gli imperatori passano. Cadono gli stati, figuriamoci i partiti.