di MARIO DI MAIO – È veramente vergognoso, per non dire grottesco, che da diversi anni nella Comunità Europea siano state introdotte le euroregioni , ormai finite nel dimenticatoio dei vecchi elettori , e totalmente sconosciute ai giovani.
A suo tempo ho chiesto a Maroni (che formalmente ha presieduto quella padano-alpina in quanto presidente effettivo di Regione Lombardia) i motivi del mancato utilizzo di una opportunità tanto attesa da molti: mi ha risposto che gli Stati nazionali le hanno bloccate sul nascere nel timore di perdere troppo potere nei territori di riferimento. E l’ insabbiamento è avvenuto in un clima totalmente omertoso, mediante una disapplicazione generalizzata della normativa euroregionale. Di conseguenza non si sono rafforzare le difese della Comunità, che di fatto è finita sotto il controllo della finanza internazionale, che ha disposto a suo piacimento dei territori che invece andavano protetti.; e ha promosso anche un’immigrazione incontrollata, che è molto difficile fermare senza suscitare reazioni che vengono spacciate per interventi di natura “doverosamente umanitaria”.
E purtroppo il mancato adeguamento delle normative U.E. alle esigenze economico-culturali del!e aree omogenee del vecchio Continente, ha finito per provocare una preoccupante crisi di rigetto, condita di populismi, sovranismi, indipendentismi e tutti gli altri ” ismi” che si oppongono ad una Comunità ormai sclerotizzata da ideologie decotte.
Occorre che chi vincerà’ le prossime europee capisca di dover governare finalmente nell’ interesse dei territori tutti e non di un SuperStato che troppo spesso fa gli interessi di “altri”.