di GIANCARLO PAGLIARINI – (pubblicato su LaPadania – 16/06/1998)
Bossi le sue convinzioni non le sussurra nei salotti o prendendoti sottobraccio nei corridoi , ma le dice con molta chiarezza nei comizi e le scrive sui manifesti, sui muri e sui volantini : c’é il Polo padano e c’é il Polo romano. Da una parte c’é la Lega Nord e dall’altra ci sono “il partito del Mafioso (Polo=CAF) e quello dei vecchi ladri (Ulivo = PCI + DC Demitiana)” (vedi laPadania di Venerdì scorso).
Queste cose noi militanti della Lega Nord le abbiamo capite bene e le diciamo tutti i giorni, tutte le ore e tutti i minuti. Le scriviamo sui manifesti, sui muri e sui volantini. Ma malgrado questo enorme sforzo collettivo continuiamo a trovare gente che non riesce a capire, che continua a ragionare con i vecchi schemi, e che ci chiede di allearci con il Polo perché “non si può lasciare l’Italia in mano ai comunisti” oppure di allearci con l’Ulivo, perché “adesso Berlusconi si é messo a fare opposizione e potrebbe fermare il processo di risanamento”.
Ma quale opposizione? La settimana scorsa a Montecitorio è stata votata la proposta della Lega Nord di spostare la data di presentazione della dichiarazione dei redditi perché la busta che il ministero delle finanze vuole che sia usata dai contribuenti non garantisce in nessun modo la riservatezza dei dati. La nostra proposta è stata bocciata per soli 13 voti. Hanno votato a favore in 175 e contro in 188. Ma nell’aula di Montecitorio intere zone dei settori di AN, di FI e dell’UDR erano vuote, e quelle assenze della “opposizione” hanno salvato il governo.
E quale risanamento? Il 67 per cento del risanamento viene fuori dall’aumento delle tasse . E il 30 per cento é dovuto ai tassi di interesse, che essendo diminuiti in tutto il mondo sono diminuiti anche in Italia. Se fossero aumentati in tutto il mondo sarebbero aumentati anche in Italia. La fonte di questi numeri non é la Lega Nord, ma il Sole 24 Ore, che non ha nessun interesse a dire che l’Ulivo non ha risanato niente.
Insomma, io me lo chiedo tutti i giorni, e probabilmente ve lo chiedete anche voi : come è possibile che la gente non capisca che qui non si tratta di scegliere tra destra o sinistra , ma che la scelta è tra Polo padano e Polo romano ? Tra cultura padana e cultura romana?
Io credo che uno dei principali motivi stia proprio dentro alla parola “cultura”, che soprattutto nelle grandi città ha basi poco solide , é molto superficiale ed é troppo dipendente dalla TV pubblica. TV che é tutta schierata per il Polo romano per il semplice motivo che é lui che la difende dai rischi del mercato e della competizione, é lui che fa le nomine, ed é sempre lui, il Polo romano , che gli passa i soldi per gli stipendi e per le pensioni.(…)
Voi non avete idea delle cose che sento dire sulla Lega Nord dalla gente che non sa niente della Lega. Questo comportamento , tipico degli italiani e per il momento anche di molti padani , é stato ben descritto da Leonardo Sciascia nel libro “il giorno della civetta”, dove un certo don Mariano , che aveva pratica del mondo, divideva l’umanità in cinque categorie: “gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà.” E diceva “pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, che mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini…”(…)
Questa società noi la vogliamo e la dobbiamo cambiare. Certo, uno strumento è il voto. Un altro sono le discussioni con tutte le persone con cui riusciamo ad approfondire i temi della politica. Ma il voto e le discussioni non bastano. Questa società dobbiamo cambiarla anche con i nostri comportamenti . Non perdiamo tempo a parlare male degli avversari , e spesso magari anche dei nostri amici, ma usiamo quel tempo per elaborare proposte. Per approfondire e descrivere le differenze tra la società Padana e quella italiana : nella scuola, nella sanità, nelle pensioni, nel funzionamento delle prigioni, nella tutela del territorio, nelle tasse, nel lavoro, nei rapporti con gli extracomunitari, nel rispetto per gli anziani, eccetera.(…)
E allora questa società, questa nostra Repubblica Federale Padana, costruiamola con il voto, con le discussioni ma anche con i nostri comportamenti. Perché per liberarci da Roma prima dobbiamo liberarci dalla cultura degli ominicchi e dei quaquaraquà.