Ce li scordiamo i consumi pre Covid

 Nel 2022 il Pil reale italiano cresce del 3,7% mentre i consumi finali non recuperano i livelli pre-Covid. E’ quanto emerge dal Rapporto sulla Competitività dei settori produttivi 2023, presentato oggi dall’Istat nella sede del Politecnico di Milano.

In Italia, nel 2022 il Pil reale è aumentato del 3,7% (+7,0 nel 2021), recuperando i livelli pre-pandemici grazie al contributo dei consumi delle famiglie (+2,7 punti percentuali) e degli investimenti (+1,9 punti); la domanda estera netta (-0,5 punti) e le scorte (-0,4 punti) hanno fornito un contribuito negativo, si legge nel Rapporto.

Gli investimenti lordi in volume (+9,4%) hanno superato i livelli del 2019, grazie alla crescita (sia pure in rallentamento) della spesa in macchine e attrezzature (+8,6%), in costruzioni residenziali (+10,3%) e non residenziali (+10,9%), rileva inoltre l’Istat.

Il Rapporto segnala anche che i consumi finali nazionali (+3,5% in volume rispetto al 2021), non hanno recuperato i livelli pre-Covid, a loro volta inferiori a quelli toccati in occasione della crisi economica del 2008-2009. Nel 2022, i consumi delle famiglie residenti sono aumentati del 4,6% (dopo il +4,7 del 2021 e il -10,3% del 2020), evidenziando però una forte contrazione negli ultimi tre mesi (-1,6% su base congiunturale a prezzi costanti), dopo l’andamento vivace nei due trimestri centrali (+2,2% in entrambi i trimestri).

Nel 2022 la spesa per investimenti lordi in volume è aumentata nel complesso del 9,4%, risultando del 19,5% superiore ai livelli del 2019, spinta dalla spesa in costruzioni, sia residenziali (+10,3%) sia non residenziali (+10,9%); tali componenti hanno evidenziato un rallentamento rispetto al 2021 determinato, con ogni probabilità, dal blocco della cessione dei crediti d’imposta da parte delle banche e dai forti rincari delle materie prime.

La spesa in macchine e attrezzature, trasporti e armamenti, ha segnato nel 2022 un +8,6% dopo il +16,2 dell’anno precedente aggiunge il Rapporto Competitività dell’Istat.

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