Il caso e' stato reso noto sulla pagina Facebook dell'esponente del Pd Mila Spicola, che ha raccolto "la segnalazione in lacrime della collega" e confermato dal legale della maestra, l'avvocato Dario Fina. Il provvedimento disciplinare, due giorni di sospensione dal servizio e dallo stipendio per il 27 e il 28 marzo scorsi per l'atteggiamento dell'insegnante nei confronti dell'alunno e non per plagio politico, e' stato aperto in seguito alla denuncia alla scuola da parte della madre del bambino dopo che il figlio e' tornato a casa dicendo di volere cambiare istituto perché' "odia la maestra". Secondo la ricostruzione del ragazzino l'insegnante le avrebbe dato uno scappellotto, lo avrebbe costretto a stare in piedi e a saltare la merenda mentre gli altri compagni la facevano. Accuse messe nero su bianco dalla madre alla dirigente aggiungendo anche gli 'screenshot' uno scambio di messaggi su Whatsapp con la maestra e accusandola anche di "plagiare i bambini trattando tematiche politiche in classe" con "nozioni 'comuniste'". La maestra ha contestato tutte le accuse, affermando di avere soltanto letto in classe nel giorno della Shoa pagine dal Diario di Anna Frank.
Nel provvedimento disciplinare la dirigente scolastica scrive che sull'accusa di plagio politico, figlia di una dichiarazione non verificabile, "non ci possono essere ne' censure ne' correzioni". E anche sull'eventuale lettura in classe del Diario di Anna Frank, mai citato nel provvedimento, la dirigente pur sottolineando il "maggiore rischio di emulazione" da parte di "menti ancora non totalmente cresciute" nel renderli partecipi di avvenimenti funesti e luttuosi e sulle terribili modalità'" rimette al "giudizio della maestra" se i suoi alunni "abbiano gia' la coscienza e la consapevolezza necessaria" o se non sia "piu' opportuno affrontare certi argomenti con alunni un poco più' cresciutelli".