di Roberto Bernardelli – Autonomia sepolta viva. Il referendum sparito dai radar, due giri di governo della Lega e un nulla di fatto. Vero Salvini? Anche l’occasione di Milano per le elezioni amministrative non porta segnali politici di novità. Non una parola sulle autonomie, non una parola sul federalismo. Se non fosse per la presenza della lista di Grande Nord assieme alla lista Paragone Sindaco, tutto passerebbe sotto l’uscio. Poi leggi che altrove, come il tavolo di dialogo fra la Catalogna e il governo centrale spagnolo è “un’opportunità storica per una generazione”. Lo ha dichiarato il ministro della Presidenza, i Rapporti con i tribunali e la memoria democratica, Felix Bolanos, in un’intervista al quotidiano catalano “La Vanguardia” in cui ha difeso il tavolo di dialogo.
Avete forse sentito la ministra per gli affari regionali Gelmini parlare così? O quella che c’era prima, della Lega, peraltro, Stefani, usare questo linguaggio?
Bolanos ha smentito le indiscrezioni secondo cui l’esecutivo centrale abbia posto il veto ai nomi proposti dal partito Uniti per la Catalogna (JxCat), che forma con Sinistra repubblica di Catalogna (Erc), la coalizione di governo attualmente al potere nella Generalitat. “Niente affatto”, ha risposto Bolanos dopo che gli è stato chiesto se fosse stato posto il veto alla presenza del segretario generale di JxCat, Jordi Sanchez, e del vicepresidente del partito ed ex ministro, Jordi Turull, entrambi beneficiari dell’indulto emanato lo scorso giugno a favore dei leader indipendentisti catalani in carcere.
Il ministro ha spiegato che l’incontro si sarebbe dovuto svolgere fra persone che hanno compiti esecutivi e rappresentano entrambe le parti: “Se si inizia a trattare di sensibilità politiche e partiti, deve essere fatto un altro tavolo”, ha suggerito il ministro.
Bolanos, che ha guidato la delegazione del governo centrale al tavolo di dialogo con la Generalitat, ha precisato che “l’agenda della riunione si basa sulle richieste che i presidenti della Generalitat hanno fatto ai governi della Spagna”. Di fronte a questa situazione, il ministro ha assicurato che il clima politico è migliorato e che la tensione, a suo dire, si è allentata: “Il momento del confronto è passato, il dialogo è il presente e la riunione e gli accordi saranno il futuro. Il clima politico e sociale in Catalogna è migliorato. Qualche anno fa c’era una tensione insopportabile”.
Timide aperture, ma il tema dell’autodeterminazione resta una questione politica, cosa che in Italia è assolutamente al momento impossibile. Grazie a chi ha preso i voti al Nord ma lavora per Roma ladrona.
Onorevole Roberto Bernardelli – Presidente Grande Nord