di GIANMARCO LUCCHI
La Lega e‘ in una situazione difficile perche‘ l‘ultimo consiglio federale ha dato mandato al Segretario di decidere se allearsi o no. Nessuna delle soluzioni ha aspetti positivi. Maroni si e‘ candidato per avere la Lega nelle 3 regioni principali del nord, ma da soli non si puo‘ fare, serve un alleato‘‘. Lo dice ai microfoni di Tgcom 24 il senatore leghista Roberto Castelli osservando che ‘‘l‘alleato naturale sarebbe il Pdl ma se si ragiona col sentimento, si capisce che se ci alleiamo rischiamo di perdere molti voti. Si sente la volonta‘ della base di andare da soli‘‘, prosegue, ma ‘‘bisogna spiegare che, se andiamo da soli, molto difficilmente riusciremo a vincere in Lombardia‘‘. Insomma: ‘‘andare soli sarebbe l‘ideale ma i numeri ci dicono che e‘ molto difficile‘‘ e poter governare le tre regioni del Nord e‘, per Castelli, ‘‘un‘occasione storica e irripetibile‘‘ e l‘accordo Pdl-Lega ‘‘inevitabile‘‘.
Poi ha parlato anche Roberto Maroni attraverso twetter ”Monti e’ il nemico del Nord, impedirgli di tornare al governo e’ un imperativo categorico per noi. Chi e’ contro Monti e’ alleato della Lega”. Questo intervento da alcuni osservatori è stato letto come il via libera del segretario Maroni all’alleanza con il Pdl.
Intanto Gabriele Albertini annuncia che avrà con sé anche una lista di scissionisti della Lega. Attorno alla sua candidatura per la Regione Lombardia ‘‘ci sara‘ il Movimento per la Lombardia Civica‘‘, ‘‘poi una lista dell‘Udc. Italia Futura e Fli confluiranno nella lista civica. Poi una lista di pensionati e una di scissionisti della Lega‘‘. L’ex sindaco di Milano lo dice in un‘intervista al Messaggero. ‘‘Maroni – sottolinea l‘ex sindaco di Milano – e‘ convinto di presiedere una segreteria unitaria, ma non e‘ cosi‘. Avro‘ con me una lista di persone che hanno deciso di prendere le distanze da Maroni‘‘. ‘‘La Lega avrebbe il problema di una base che non ne vuole sapere di allearsi con Berlusconi. Ma ormai mi sono abituato al fatto che tutto e‘ possibile‘‘.
La sua decisione di non correre per il Pdl deriva dal fatto che ‘‘e‘ cambiato Berlusconi – afferma – Fino a inizio di ottobre si comportava come il dottor Jekyll: voleva fare il padre nobile dell‘area moderata, lodava in modo circostanziato il governo dei tecnici, indicava Mario Monti suo successore. Non solo: dall‘area dei moderati escludeva la Lega‘‘, poi dall‘intervento di villa Gernetto ‘‘il governo Monti e‘ divenuto ai suoi occhi il peggior male possibile‘‘. ‘‘Nella politica attuale – precisa Albertini – ci puo‘ essere la demagogia o la responsabilita‘, essere populisti o essere popolari. Berlusconi ha scelto: vuole allearsi col Carroccio, vuole far credere che lo spread sia frutto di un complotto e non dell‘incapacita‘ di gestire il proprio debito, non vuole prendere decisioni impopolari come la lotta all‘evasione‘‘.
Berlusconi, invece, da parte sua continua a dirsi fiducioso dell’accordo con la Lega, che potrebbe maturare già domani. “Adesso, del 75%, un terzo rimane alla Lombardia, il resto va allo Stato centrale. Io credo che, nell‘ambito del riordino delle spese dello Stato, in aderenza al federalismo fiscale, si puo‘ trovare un accordo con la Lega per andare incontro alle sue richieste, ma senza dimenticare la solidarieta‘ verso le regioni del Sud. Stiamo trattando”. L’ex premier lo ha detto in videochat sul Corriere.it, rispondendo alla richiesta del Carroccio di mantenere il 75% dei proventi delle tasse in Lombardia.