Pubblichiamo una lettera che esprime disaccordo sul pezzo del nostro direttore sulla vicenda Sea Watch. Il tema sta generando un positivo dibattito dai toni pacati e sereni. Pubblichiamo una delle lettere e la risposta del direttore, testi peraltro che potete già trovare nel forum sotto il pezzo in questione.
di Renzo – Cara Stefania
Scusami ma questa volta non sono d’accordo con te.
Sono un secessionista della prima ora mai pentito, per cui non salviniano o meloniano.
Mi pare che codeste ong e compagni di merende vari assomiglino alle brigate rosse o se preferisci alla Raf tedesca (nazisti rossi).
Se vogliono fare del bene e non politica prevaricando non Salvini ma i popoli, facciano come Madre Teresa di Calcutta… con i milioni di euro che raccolgono … in Africa potrebbero fare grandi cose… altro che fare le navi negriere.
WSM
Caro Renzo, il successo di Salvini sta proprio in questo. Cavalcare. Cavalcare qualsiasi cosa. Ha cavalcato così tanto la questione migratoria al punto che ci siamo dimenticati che non c’è lavoro, che pagheremo milioni di interessi per lo spread, e ci siamo dimenticati che abbiamo votato per l’autonomia. E che lui per primo non ce la farà dare. Onestamente, vorrei che il Nord si incazzasse non con una Carola capitana di nave ma con la Lega che il residuo fiscale non lo farà mai restituire al Nord. E’ talmente forte lo spirito di persuasione sul fronte migratorio che consente a Salvini di disperdere e annacquare tutto il resto. E’ un abile comunicatore e mi ricorda la favola del pifferaio di Hamelin. Quando la città fu liberata, gli abitanti si rifiutarono di pagare il pifferaio, che portò via tutti i bambini del paese, accompagnandoli in un luogo di gioia. Salvini ha fatto perdere la sinistra, ma il prezzo è accompagnarci senza farci fare troppe domande, in un luogo che non esiste, il paese perfetto. Si chiama populismo. A Lampedusa sbarcano più immigrati di quanti non ce ne siano sulla Sea Watch, e il garante delle carceri giusto poco fa ha affermato che…. “Delle 2.267 persone trattenute nei centri per il rimpatrio attualmente funzionanti, nei primi 6 mesi del 2019, solo il 39,3% e’ stato rimpatriato”.
Questo pone interrogativi al garante nazionale su come vengono condotte le operazioni di trattenimento e su come questo trattenimento sia ‘produttivo’, nel momento in cui diventa una misura indipendente dall’effettivo rimpatrio”. Lo dichiara Mauro Palma, Garante nazionale dei detenuti, in commissione Affari costituzionali della Camera durante un’audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva in materia di politiche dell’immigrazione, diritto d’asilo e gestione dei flussi migratori.
“Dall’inizio dell’anno sono stati fatti 26 voli charter (per i rimpatri; Ndr), che hanno portato all’espulsione di 566 persone in 6 mesi”.
Renzo, ci siamo capiti? 566 rimpatri in sei mesi. Poi possiamo credere che davvero ne verranno mandati via 500mila. E che il problema sia il braccio di ferro per 43 migranti, per una questione di legge italiana. La legge va rispettata, certo, ma sai quanto è comodo non firmare trattati bilaterali per fermare gli sbarchi e gli arrivi, nel momento in cui la prima Sea Watch che passa ti fa arrivare al 40% dei consensi? Dobbiamo tutti correre per forza nel luogo della gioia col pifferaio? Finché l’attenzione resta su questi fatti di cronaca, Salvini continua a vincere la lotteria.
Stefania Piazzo