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Caro Salvini, prima viene il Nord. Altro che Italia. Ma poi, Matteo, secondo te, i napoletani si sentono italiani?

salvini teronidi ROBERTO BERNARDELLI – Ma i napoletani, chiedo a Matteo Salvini, reduce dalla tournè al Sud, si sentono italiani o prima napoletani, e poi campani, e poi figli del meridione? Credo siano orgogliamente napoletani, punto e basta. Napoli è capitale di se stessa e rappresenta qualcosa che non si può omologare. Lo dico così. giusto per intenderci, perché il segretario del Carroccio a Napoli ha detto che prima vengono gli italiani. Rispetto a cosa e a chi? Se Milano è casa mia, allora prima viene Milano. Ma se affermo che se Napoli è pure casa mia come Torino, o Palermo o Krotone, allora il pensiero va un po’ in confusione. Perché l’identità è una cosa molto seria, non è un pezzo di straccio che si tira avanti e indietro spostandolo a seconda delle convenienze elettorali. O sei o non sei qualcuno, qualcosa. E “nazionalizzare” così, banalmente, brutalmente, un modo di essere, e la storia di casa nostra come quella di casa loro, non è né intellettualmente corretto né politicamente vincente. Al centralismo si contrappone il federalismo, l’autonomia fiscale, la responsabilità di spesa. Concetti che sono cari alla Lega di Salvini, o, almeno, che lo erano prima del corso sovranista.

Diversi lo siamo, che non è disprezzare nessuno. Quali sono le possibilità in campo? Pensare che il Sud debba preferire Salvini, il corso lepeniano, ad esempio, alla sinistra che propone il mantra del lavoro statale al Sud? Attenti bene, perché Salvini vuole essere il leader di un centrodestra che ha al suo interno Fratelli d’Italia. Cioè l’assistenzialismo e l’intervento dello Stato a protezione delle economie arretrate. Gira e rigira, Napoli non è casa mia nel senso che lo intende o lo vuole far passare Salvini. Milano sì, lo è stata, casa di tutti e per tutti. Interroghiamoci senza falsi pregiudizi e politicamente corrette visioni del Paese da Nord  a Sud, perché non condividiamo la trasformazione del Carroccio in partito nazionalista, della soluzione uguale per tutti! Per un Napoletano verrà mai prima Milano? Glielo ha chiesto Salvini ai sostenitori? La risposta è ovvia e di buon senso. Perché prima vengono le necessità del territorio. La Lega può allearsi con il diavolo, se crede, e fa bene se l’obiettivo è avere l’autonomia e la libertà del Nord. Non potrà che fare bene a tutto il resto del Paese avere amministratori capaci e responsabili.

Ma pretendere di esportare lo stile ambrosiano, ammesso Matteo lo coltivi ancora, fuori dall’agire e dai bisogni del Nord, è tradimento.

 

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