di STEFANIA PIAZZO – “Caro Umberto, il tempo passa per tutti…”, afferma Matteo Salvini qualche giorno fa. Il Senatur è un intralcio politico per il sovranista Salvini, alleato della destra, archiviatore del federalismo, dell’obiettivo indipendenza o, più banalmente, del diritto di autodeterminazione. Il linguaggio segue i tempi del nuovo corso. Non lo senti più parlare delle ragioni del Nord ma degli italiani. Non lo senti più parlare di fratelli catalani o baschi o scozzesi ma di Fratelli Italiani. La questione settentrionale non è mai esistita, il Nord è solo un punto geografico. Non lo senti parlare di partite Iva, di artigiani, di commercianti… di imprese. Dovrebbero votare Lega, per uscire dall’euro? Non crediamo proprio….
Caro Matteo, il tempo passa per tutti, specialmente per quelli che hanno fretta di andare al voto per fare le liste elettorali. Scelta legittima, in democrazia decide chi vince e occupa il potere. Meglio guardarsi attorno però, il tempo scappa via veloce per i partiti trasformati in ditte di traslochi.. Che non passano, invece, sono la passione, l’ideale, il sogno, il progetto e la capacità di costruire alleanze. Per questo, caro Matteo, ci sono cose che non passano mai. E Umberto Bossi è uno di quegli accidenti che la storia ha messo sul nostro cammino, con quella visione della politica che non rincorre il fatto, il piatto del giorno, ma che pensa un po’ più lontano. Che piaccia o no, Bossi, ovvero le sue idee, non passano mai di moda.