di Roberto Bernardelli – Arriva in redazione una nota. Non ho bisogno di commentarla. Qualche domanda però è d’obbligo. Mentre subiamo i tour pacifisti degli amici della guerra, qualcuno pensa a chi produce? Mentre aspettiamo da 5 anni news sul fronte dell’autonomia e del federalismo, qualcuno pensa ai lavoratori? Mentre ci tocca leggere proclami sulle accise da cancellare, qualcuno sa che le bollette senza uno stipendio da parlamentare, sono improponibili? Buona lettura, popolo del Nord.
Onorevole Roberto Bernardelli, presidente Grande Nord
A causa dei rincari dell’energia elettrica e del gas e dei costi delle materie prime, l’Acciaieria di Borgo Valsugana, in Trentino, ferma la produzione per almeno quattro settimane. La decisione e’ stata presa da Acciaierie Venete, e riguarda tutti gli stabilimenti del gruppo, che conta circa 1.400 lavoratori. Lo riporta il quotidiano l’Adige. “Ai prezzi proibitivi delle energie, si stanno aggiungendo anche forti criticita’ dal punto di vista delle materie prime, parte delle quali provengono da Russia e Ucraina. In queste condizioni, che derivano da problematiche oggettive sulle quali si innestano probabilmente dinamiche speculative, e’ assolutamente impossibile produrre”, afferma – riporta il quotidiano – il presidente di Acciaierie Venete, Alessandro Banzato, che chiede interventi straordinari di Governo e Europa. Per i 120 lavoratori trentini dello stabilimento di Borgo e’ stata attivata la cassa integrazione straordinaria. Oggi i sindacati incontreranno i vertici aziendali.