Carnevalate / Lega: “Vietato aderire a manifestazioni altrui pro autonomia”. E’ un scherzo… o un dictat?

referendum lombardia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di CASSANDRA – Se ne parli, nel bene o nel male, purché se ne parli. Ma l’adagio non sembra adattarsi alla causa autonomistica e alle iniziative territoriali che, a dir poco basite per il ritardo con cui la “trattativa” prosegue a colpi di rinvii, per non dire prese per i fondelli dei milioni di lombardi e veneti che nel 2017 hanno votato il referendum, per sollecitare il governo a non ignorare la questione settentrionale, sono scese in piazza o hanno dato vita a convegni, dibattiti, perché si parli di Nord.

Ma allora è vero o non è vero che sarebbe circolato tra i militanti della Lega Italia un messaggio che suonerebbe un po’ così? “su indicazione della segreteria federale e del segretario Grimoldi, siamo a comunicarvi che la Lega non deve aderire ad eventuali manifestazioni pro autonomia promosse sul territorio da altre forze politiche o pseudo comitati autonomisti. Tali manifestazioni hanno il solo scopo di rallentare l’iter burocratico che ci porterà all’ottenimento dell’autonomia”. O perbacco…

Se fosse vero… non solo la questione rimbalza da mesi senza un testo, come ha persino dichiarato la ministra leghista per gli affari regionali… (“I testi non ci sono perché l’intesa non c’è”, 21 febbraio 2019). Ma anche solo il fatto che altri ne parlino non va bene.

La chiamavano censura. Un tempo. Ora è diventato un dogma. O credi nella soprannaturalità del leader. L’autonomia, come lo spirito santo, può cadere solo dove vuole Dio. Altrimenti rallenti l’iter. Sempre se il dictat è vero. Altrimenti è uno scherzo. Carnevale, ogni mutismo vale.

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