di Corrado Callegari – Nel marasma del Covid in cui si contano i banchi consegnati, le mascherine perse ritrovate e redistribuite, sta sfuggendo il dato più importante. Settembre è il mese delle scadenze fiscali. Anche fino a 270 in questi pochi giorni. Vi pare un paese normale?
Poi il dibattito lo spostano sul referendum per il taglio dei parlamentari e per la legge elettorale che, se passa il referendum, dovrà ripensare ai collegi. Ma davvero è il problema di tutti i giorni dei veneti, questo? O non è forse avere buoni amministratori, capaci di gestire la cosa pubblica per il bene dei veneti, e non di altri?
Parleranno infine di riforma fiscale, a Roma. Possiamo immaginare quale. Una riforma che non cambierà nulla o quasi. La riforma fiscale si chiama solo con un nome: autonomia, autodeterminazione della gestione delle nostre risorse, cioè autogoverno. A noi basta il residuo fiscale, il resto non può cambiare il nostro destino. Ma non a caso il residuo fiscale non è mai all’ordine del giorno dei partiti che hanno la testa a Roma. Come la Lega. Ma non ci interessa fare campagna “contro”, ci sta solo a cuore fare politica “per” il Veneto. Per questo il 20 e 21 settembre la scelta deve essere fatta con la testa.
Corrado Callegari – Partito dei Veneti