di Mario di Maio – Gli inglesi, uscendo dall’ U.E. hanno ribadito che, a partire da un certo momento, la Comunità Europea ha imboccato una direzione che la maggioranza di loro non si è più sentita di condividere.
Sicuramente non necessita il mago Otelma per capire che da quando è cessata la CEE ed è nata la Ue, la situazione dei governi nazionali è progressivamente peggiorata perché il loro potere decisionale è diminuito di molto. Parallelamente è aumentata la conflittualità fra gli Stati membri, sempre meno padroni in casa propria e soggetti a difficoltà nuove dovute sostanzialmente alle esigenze finanziarie di “altri”. Ed è cosi che la Fiat, un tempo portabandiera emblematico dell’industria italiana, è diventata prima americana e successivamente francese, e d’ora in avanti pagherà le tasse in Olanda.
Ma il bello è che a suo tempo Romano Prodi, ex Commissario europeo per l’Italia, ha dichiarato che per rendere efficiente la U.E. occorre ” finalmente” abolire il voto all’unanimità, perché “ostacola” Bruxelles, ritardandone i provvedimenti.
Ma siamo proprio sicuri che il “Professore” l’azzecchi sempre giusta?