di STEFANIA PIAZZO – Pragmatico e un passo sempre avanti. Umberto Bossi lo ha dimostrato anche ieri quando a Montecitorio sono stati celebrati i 60 anni dal Trattato di Roma. I banchi della Lega erano vuoti, ma il Senatur invece si è seduto e ha partecipato. Ha detto ai cronisti: “Meglio sentire e ascoltare, perché sei in grado di ragionarci sopra. Se non senti, sbagli”. Umberto BOSSI non condivide la scelta dei parlamentari leghisti, di non ascoltare il discorso di Sergio Mattarella e dei presidenti di Camera e Senato sull’Europa, nel corso delle celebrazioni. Ordine di scuderia per tutti gli altri è “fottersene” della ricorrenza. Anzi. “Me ne frego”. Per andare dove? Con la Le Pen? Ma la decisione di Bossi è poltiicamente molto forte. Oltre che di alto senso istituzionale.
Bossi un’idea ce l’ha, ed è quella di restare. Il Nord deve restare in Europa. Il resto? Non lo dice ma lo fa capire. “Quando nacque l’Europa- spiega il fondatore del Carroccio- il francese Jean Monnet sosteneva: “Federate i loro portafogli, e avrete federato i loro cuori”. Ma quando è venuta la crisi economica, non han piu’ potuto federare i portafogli. Oggi nessuno ne ha parlato, nessuno ha messo il dito nella verità. Ma la crisi dell’Europa nasce dall’inizio”. Chiaro chiarissimo: non tutti possono avere lo stesso passo, la stessa velocità. Il Nord era pronto allora ed è ancora oggi dentro il motore dell’Europa produttiva. Un imprenditore del Nord vorrebbe essere pagato in lire o in euro nel momento in cui esporta e vende? E il pensionato, vorrebbe dover pagare in lire o in euro la spesa? Bossi non grida alla piazza basta euro ma afferma: meglio ragionarci sopra. Salvini ha chiesto agli imprenditori che fare? Chi è d’accordo? Chi sta con lui? Gli imprenditori sono per uscire dall’area euro e fare famiglia con la destra francese?
Salvini ha replicato subito a Bossi. “In Aula ho visto Monti, Napolitano, Prodi, la Boldrini… ovvero i nemici del Paese. Chi sta con questa gente non sta con gli italiani e hanno fatto bene i parlamentari della Lega ad uscire”. Con queste parole Matteo Salvini, intervistato da Affaritaliani.it, ha commentato la presenza di Umberto Bossi in Aula durante il discorso del Presidente Mattarella per le celebrazioni del 60/o anniversario dei Trattati di Roma. Quindi Bossi sta con Monti, Napolitano, Prodi e la Boldrini? “Chiedetelo a lui. Ha detto che è europeista e quindi, francamente, non ho molto da commentare”, afferma Salvini. “Mi spiace per Bossi che è contro la storia e contro la gente che gli vuole bene. Però…vabbé, amen”. E’ possibile immaginare Bossi fuori dalla Lega? “Sabato vado a Lampedusa e stiamo preparando tante iniziative. Quindi chi va e chi viene è l’ultimo dei miei problemi”.
“Chi va e chi viene” è straordinario! Prima Lampedusa e i voti di Lampedusa a Salvini. Sulle critiche che da giorni il fondatore della Lega rivolge all’attuale segretario, “il problema se lo porrà Bossi, nel senso che tutti i militanti e tutti gli elettori ci stanno sostenendo. Perciò se Bossi dice viva l’euro, viva l’Europa e sta dentro a sentire Mattarella in compagnia di Monti, Prodi e Napolitano, probabilmente, deve farsi una domanda lui. Io non ho il minimo problema”, dichiara Salvini. Qualcuno dice che dietro il Senatùr c’è Silvio Berlusconi che spesso lo invita a cena ad Arcore… “Sto mettendo giù il programma per mandare a casa Renzi. Il resto non mi interessa. Chi mi dà una mano a liberare il Paese è benvenuto, non ho retropensieri”. Beh, dicendo queste cose e comportandosi in questo modo Bossi non sta dando una mano al lavoro di Salvini… “Beh, chiedete a lui. Io sono impegnato a lavorare e non ho tempo per interpretare il pensiero altrui”, afferma il segretario della Lega.
Questo riportano le agenzie. Il “ragazzo” vale il 13%, Berlusconi lo sa. Ma di un alleato che vuole uscire dall’Europa a differenza delle imprese del Nord, che non voteranno Salvini, ma un’altra politica contro le tasse, contro la burocrazia, magari per la questione settentrionale, che se ne fanno del “ragazzo” – come lo chiamano gli osservatori – che demolisce e che pensa all’unità del Paese per trovare voti per sè anziché a salvare le aziende del Nord dove è, o forse era, il suo bacino elettorale?
Bossi è chiaro. Lui il Nord lo vuole in Europa, per andare a ritrattare i trattati. Salvini va a Lampedusa, a far la guerra ai mulini a vento degli scafisti. Poi l’ultimo affondo: “Io sono d’accordo con tutti gli altri parlamentari della Lega che, a nome e per conto di milioni di italiani, non ci stanno a fare i burattini e le comparse nella sfilata dell’ipocrisia di oggi alla Camera e in quella che ci sara’ sabato a Roma con la Merkel, con Prodi e Napolitano”. Così il leader della Lega, risponde ad una domanda di Radio Cusano Campus in merito alla presenza di Umberto Bossi in Aula durante l’intervento del Capo dello Stato sui Trattati di Roma. Ma se Bossi è un burattino, Salvini cos’é?