Bossi a L’Indipendenza: “Che errore di Salvini distruggere la Lega. Il Nord tornerà con le sue richieste di libertà!”

bossi nuovo

di STEFANIA PIAZZO – E’ da un po’ che ha alzato il tiro, scaldando gli animi dei leghisti che erano entrati nella Lega perché lui, Bossi, aveva dato loro un sogno. Era la Lega votata dagli operai e dagli industriali, dal ceto medio, quando ancora esisteva il ceto medio, e dalla borghesia, quando ancora la borghesia aveva il coraggio di votare una verità ruvida, stanchi di un’Italia inconcludente, anche senza ammetterlo. Bossi era riuscito nell’impresa di dare alla gente del Nord una prospettiva, un senso di marcia, di fratellanza. Dentro e fuori da alleanze, dai patti delle sardine, ma pur sempre dentro un miraggio collettivo, possibile e rivoluzionario: l’indipendenza, il federalismo. Un gancio verso una libertà.

Ad ogni festa che passa, il Senatur non perde occasione per dire che Salvini sbaglia, che la Lega, quella Lega lì, del sogno e della speranza, così la sfascia. E l’altro, Matteo, non fa altro che ripetere che lo rispetta, ma tira dritto. Ma è un dato di fatto. Chi spera che Bossi strappi, che tiri la corda al punto da spaccare la Lega, si sbaglia. Non lo ha fatto prima, non lo farà adesso. Dei suoi uomini non se ne è salvato uno. Ma sbaglia anche chi pensa che quello che dice Bossi non conti, perché “tanto lui non ha più potere”. Che errore pensare di essere politicamente  più avanti di Bossi. Bossi non è ripetibile, come lo sono stati  Craxi, Berlusconi. In una parola, leader. Con errori e difetti, ma con una visione della politica.

La forza delle idee e dei sogni, è il solco che separa il linguaggio e lo spirito tra Bossi e Salvini. Matteo va in giro con la Meloni di Fratelli d’Italia “come fosse la Madonna incoronata”, dice più di qualche leghista perplesso, parla di un progetto sovranista con le destre d’Europa. Bossi gira col sigaro, mangia alle feste di partito sui tavoli da birreria, ma grida ancora Padania libera.  Una Lega d’Italia e una Lega del Nord si fronteggiano. “Una che pensa solo a vincere, l’altra che aveva ed ha un progetto”, ci dice in prima persona il Senatur. E a questo punto, la domanda sorge spontanea…

Onorevole Bossi, dove sta andando questa Lega, secondo lei?

“La Lega con Salvini va in Terronia”.

E perché questa scelta, Senatur?

“Salvini fa questo ragionamento: lui vuole diventare premier.  “Il Nord sta con me, pensa, sono già segretario della Lega”. Pensa che non  può avere un Sud a lui contrario per avere più voti e vincere. Crede così di diventare premier in carrozza! Invece si sbaglia! Prenderà la carrozza in quel posto”.

Ma i voti che hanno dato vita alla Lega sono legati ad un progetto, se si cambia direzione quei voti in teoria non appartengono più al nuovo corso. Non si rimette forse tutto in discussione?

“C’è un manifesto, di Salvini, che dice “Sono qui per vincere!”. Capisce? Non dice “Siamo qui per un progetto”. No, affatto, “Siamo qui per vincere….”. Insomma, una questione di poltrone. E’ un segretario che pensa sia più importante questo rispetto a battersi per l’ideale per cui è nata la Lega”.

E allora cosa deve fare la Lega per tornare ad essere la Lega delle origini, non nazionalista, ma federalista, identitaria, quella che ha fondato lei, Senatur?

“Deve avere dei programmi. Ci chiamiamo Lega Nord per l’indipendenza della Padania. Salvini ai congressi gridava “Padania libera!”.  Ha preso voti per questo, è stato eletto segretario. Ha gridato Padania libera per questo?!”.

La contrapposizione, la rottura con Berlusconi è stato un errore, a suo avviso?

“Se arriva una legge elettorale che sorpassa la sua ambizione di diventare premier, con Berlusconi che pensa ad una legge elettorale che non prevede il premier… Salvini ha  finito la sua corsa”.

Ci sarà un riavvicinamento col Cavaliere?

“Penso di no. Berlusconi lo ha favorito nelle elezioni a Milano, Salvini non si è mostrato poi generoso, vuole a tutti i costi – politicamente parlando – passar su tutti”.

Il quadro politico è comunque molto frammentato. Il centrosinistra è senza un leader, il centrodestra anche. Onorevole Bossi, vede nuovi uomini coraggiosi in vista?

“Non saprei, di certo i vuoti in politica si riempiono subito. E in tutto questo, Salvini pensa: “Distruggo la Lega Nord”. E’ un errore, perché il Nord ritornerà con le sue richieste di libertà”.

 

 

 

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