Boomerang Green pass: Si ferma il porto di Trieste. Genova a rischio

“L’unica apertura nei nostri confronti è togliere il Green pass. Il blocco di venerdì è confermato, oggi ci saranno sorprese perché non si fermerà solo il porto di Trieste. Anche quello di Genova? Non mi fermerei a quello di Genova, quasi tutti i porti si fermeranno. Stasera ne avremo conferma”. Lo ha annunciato il portavoce dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer, in una dichiarazione rilasciata all’Huffington Post. Il blocco dell’attività di porti come forma di protesta contro l’obbligo del Green Pass per i lavoratori rischia di provocare un danno economico che, secondo Puzzer, “sarà causato dalla testardaggine del solo Governo italiano a mantenere questa misura criminale”. L’auspicio dei portuali, ha concluso Puzzer, è che “in giro per l’Europa vengano tutti a tirare le orecchie al Governo italiano affinché tolga questo decreto”.

“Una circolare inopportuna, una risposta inappropriata. La situazione che si è venuta a creare al Porto di TRIESTE è incomprensibile e soprattutto preoccupante. Siamo al paradosso che le leggi possono essere contrastate e deliberatamente ignorate con i muscoli e la forza. Leggi che vanno nella direzione della tutela della salute, della ripresa dell’economia, del ritorno alla normalità. Legittimi i timori sui vaccini, ma i dati ufficiali credo siano sufficienti a smentirli. Meno legittima l’obiezione sul diritto al lavoro: lo Stato mette gratuitamente a disposizione di tutti il vaccino, e rifiutarlo comporta delle conseguenze. Non è il momento della tensione, ma della responsabilità, da parte di tutti: del resto bloccando il Porto cosa pensano di ottenere? Il governo non è giustamente intenzionato a fare passi indietro, forte della convinzione che i sacrifici di oggi permetteranno di mandare in archivio la pandemia”. Lo scrive in una nota il deputato di Forza Italia Roberto Novelli.

“Se non verra’ disinnescato questo cortocircuito tra Istituzioni e cittadini, rischiamo di bruciare in poche settimane 15 anni di lavoro e di sviluppo, con gravi conseguenze sui livelli occupazionali che dureranno per molti anni a venire”. Lo sostiene un comunicato della sezione Fvg della Confetra, l’associazione che riunisce spedizionieri, agenti marittimi , Terminalisti e spedizionieri doganali ricordando che dal sistema logistico del Porto di Trieste “dipende il sostentamento di oltre 10.000 famiglie”, tra posti di lavoro diretti e no. Confetra sottolinea che, “di fronte all’instabilita’ dovuta ai disordini ed all’incertezza sulla piena operativita’ del Porto, la merce sta gia’ prendendo altre strade, verso altri porti europei” e, “per quanto possa essere importante il rispetto dei diritti dei singoli, la difesa degli stessi non puo’ danneggiare l’intero sistema”. Dunque in questa situazione “il sistema portuale di Trieste verrebbe irreparabilmente devastato da uno sciopero ideologico contro una legge dello Stato, che gli imprenditori si trovano a subire tanto quanto i lavoratori, con in piu’ gravi oneri posti a loro carico dalle Istituzioni”, riporta la nota, firmata dai presidenti degli Spedizionieri e dei Terminalisti, rispettivamente Stefano Visintin e Fabrizio Zerbini. Confetra ricorda anche che “i terminalisti portuali hanno deciso di rimborsare, ciascuna Impresa per i soli propri dipendenti diretti, il costo dei tamponi”, dal 16 ottobre.

 

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