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Boni vs Fava (Lega): ma quali rancorosi! Grande Nord vuole l’Europa e le tasse a casa nostra!

 

fava

“Leggo su Il Foglio di oggi le dichiarazioni di Gianni Fava che classifica la presenza del Movimento Grande Nord come un cenacolo di rancorosi reduci della Lega. GN sbaglia, a detta dell’ex assessore regionale maroniano, a contrapporsi a Salvini in un disegno di rivincita personale”. A replicare è Davide Boni, già presidente del Consiglio regionale e ora responsabile lombardo per Grande Nord.

“Qui non si tratta di fare la guerra a partiti personali come lo è diventato il Carroccio a trazione sovranista, più a destra della destra – prosegue Boni – ma di avere chiaro l’obiettivo: il Nord, la ragione sociale volutamente abbandonata dal nuovo corso populista. Fava può continuare a chiamare Lega la Lega di oggi, sapendo che porta il nome di un soggetto che non esiste più.

E’ lo stesso Maroni a inventarsi nuovi appellativi! Vorrei anche vedere che una forza politica come Grande Nord non abbia  il diritto di esprimere la questione settentrionale e il cambio statuale del Paese come chiave di volta dell’emancipazione vera del nostro territorio. La Lega non lo fa più.

E’ dovere di chi fa politica dire che il reddito di cittadinanza è voto di scambio elettorale, che la questione migratoria non è la risposta alla recessione, alla crisi economica, al Pil in caduta, allo spread che sale, alle tasse che dovevamo tenere a casa nostra per il 75% anche quando Fava era assessore, se non sbaglio. Referendum sull’autonomia compreso.

E’ incredibile che chi ci critica sieda nel consiglio federale della Lega, facciano lì se vogliono la loro battaglia, ma non trovino nell’attacco a Grande Nord l’alibi per dire che siamo i “compagni che sbagliano” solo perché abbiamo libertà di parola, a differenza di chi tiene il piedi in due scarpe, perché non si sa mai.

Il governo a trazione leghista sta tergiversando dando in pasto alla gente ciò che la gente vuole sentirsi dire per gonfiare la pancia del consenso. La Lega di Salvini è dichiaratamente contro l’Europa, noi siamo per l’Europa, non per il ritiro degli ambasciatori dal suolo “patrio” come non accadeva dalla seconda guerra mondiale. Non siamo per provvedimenti che ancora nulla hanno a che fare con la restituzione al Nord di ciò che gli spetta, i miliardi del residuo fiscale, parola che non esce dalla bocca degli uomini della Lega. Avanti così e sarà il Nord a diventare rancoroso, perché a seminare la rabbia populista si raccoglie tempesta”, conclude Boni.

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