Ne abbiamo viste e sentite tante che questa vicenda del presidente del consiglio regionale lombardo non ci scuote più di tanto. Fin dall’inizio, nella Lega non sono mancati i furbetti che, forti della loro carica politica, hanno approfittato del loro ruolo per meri interessi personali. L’universo Lega ha sempre attratto, come il formaggio i topi, una marea incredibile di personaggi equivoci e trafficoni.
Il cammino verso la libertà, come amava citare il vecchio caro Bossi, anziché essere costellato da piccoli, ma significativi, passi in direzione della tanto sospirata ed agognata liberazione dalla schiavitù del giogo romano è stato, qua e là, punteggiato da tante vicende simili a quella capitata all’ineffabile Davide Boni e forse tante altre che a breve potrebbero esplodere.
I tempi purtroppo cambiano, ieri erano gli eletti del movimento, per la verità non tutti, che venivano pesantemente tassati per sopperire ai sempre più crescenti impegni (acquisto sede, stipendi personale lavorante e non, spese correnti, propaganda, avventure editoriali, avventure immobiliari, avventure bancarie, ecc.), oggi succedono anche questi episodi che unitamente ad equivoci investimenti all’estero la dicono lunga sulla direzione che ha preso la Lega.
A fronte di questi avvenimenti sarà Boni a doversi difendere di fronte alla magistratura, ma la Lega dovrà giustificarsi di fronte al proprio elettorato; a noi dell’Unione Padana insieme a tanti altri gruppi, non ha importanza se grandi o piccoli, invece preme continuare nella nostra sacrosanta battaglia perché il cammino verso la libertà dei popoli padani non deve essere interrotto, tanto meno da questi fatti che nulla hanno a che vedere con la nostra realtà.
*Unione Padana