Blondet: ci portano alla guerra col sotterfugio

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di MAURIZIO BLONDET – “Per mezzo dell’inganno tu dovrai fare  la guerra”, ordina YHVH agli ebrei da qualche parte della Torah.  Il Mossad ne ha fatto il suo motto.  Il fatto gli Stati Uniti pratichino l’ultima offensiva imperiale  “by way of deception”, di nascosto, attraverso il sotterfugio e la menzogna, la violazione dei patti sottoscritti con altri stati, la fornitura di armi  ai jihadisti che dicono di combattere, e  commettano atrocità  gravissime, è  l’indice più chiaro delle “menti” da cui il loro potere è dominato: menti che non  possono concepire il potere imperiale   come “chiamata di genti diverse a fare qualcosa di grande assieme”,  ma solo come  dominio basato “terrore”:  “susciterò il terrore di te nelle nazioni”,   ha promesso YHVH. Nessun obbligo di lealtà e di verità verso il resto del genere umano.

Gli ultimi inganni:

Il 12 ottobre navi americane hanno sparato missili contro una postazione radar in Yemen:    sono per la prima volta intervenuti direttamente a fianco della monarchia saudita contro i ribelli Houthi, partecipando ai massacri sauditi e alle loro atrocità. Prima lo facevano di nascosto, ovviamente.  La scusa per   questo atto diretto di ostilità  contro il popolo più povero del mondo, è che i ribelli Houti avrebbero lanciato  missili contro una nave americana, USS Mason: frusta e meschina replica dell’”Incidente del Tonchino”, la menzogna che l’America scelse per giustificare il suo intervento diretto in Vietnam.

Nelle prossime ore sentirete raccontare che gli Stati Uniti  e l’alleanza anti-terroristica  hanno “liberato Mossul dall’IS”.  La realtà è  che “L’Arabia Saudita ha concluso un accordo perché l’ISIS lascino Mossul, in segreto e sicurezza, per la Siria”. Notizia data dal giornalista (britannico nonostante il nome) Nizar Nayouf:

Nizar Nayouf @nizarnayouf

Breaking news:Sources in #London say:“#US& #Saudi_Arabia concluded an agreement to let #ISIS leave #Mosul secretly& safely to #Syria”!

9:28 AM – 12 Oct 2016

Anche  questa è una frusta replica: del trucco con cui, a fine agosto, un contingente turco di 1500 uomini “liberò Jarablus” in Siria dall’IS – in realtà gli emissari di Erdogan hanno stretto  un accordo coi terroristi, che se ne sono andati pacificamente in segreto e senza colpo ferire,  in modo che la Turchia si è impadronita di Jarablus –  stroncando con ciò l’avanzata curda, e (per il momento) le speranze curde di avere uno stato.  Oggi,  la finta “liberazione di Mossul” è ritardata da Erdogan, che non vuole che questo si traduca in un aiuto ai curdi.  Probabilmente vuol mettere su Mossul il cappello turco, strappando un pezzo di territorio all’Irak. Come fa’ pensare questa sua frase, riportata da un altro giornalista britannico (ebreo), Eliah Magnier:

“Erdogan: la Turchia parteciperà a Mossul  come ha partecipato a Jarablus.  L’esercito turco non prende ordini dal primo ministro dell’Irak, che dovrebbe conoscere i suoi limiti”.

segue su:

“Col sotterfugio tu farai la guerra”, ora è il metodo della Superpotenza. Anche con la Chiesa.

 

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