di STEFANIA PIAZZO – Ma dove vai se il marketing social non ce l’hai… Stiamo imparando che per contare qualcosa, occorre farsi supportare da una intelligenza artificiale che seleziona le parole chiave, gli orari, le tendenze che vanno di più. Se le intercetti e anzi le anticipi, hai conquistato la visibilità. Quindi il consenso, quindi il potere. Lo ha fatto ieri Casaleggio, lo fanno altri perfezionando oggi la ricerca. L’autorevolezza dipende quindi dallo spacciatore informatico che ti fumi. Le guerre oggi si vincono così. Con l’esercito digitale. Non è roba per poveri ma per ricchi. Il che la dice lunga sul tipo di democrazia che ci orienta nelle scelte.
L’altra tendenza, che fa parte ormai delle modalità di massa di consumo, è il black friday o black week. Sconti che si concentrano in una settimana, per far fuori o la fuffa o alzare i consumi depressi dalla crisi.
Lo scorso anno, quando si trattò di andare a votare per il referendum sull’autonomia, in Veneto una ditta promise uno sconto sul funerale se la famiglia avesse presentato all’acquisto della bara, la ricevuta di avvenuto voto. Non c’è più un limite non solo tra la vita e la morte, ma tra il carrello della spesa e il destino. La follia collettiva ormai ci rende predestinati in tutto. Perché siamo intercettati in ogni nostra tendenza sui social e per questo abbiamo valore commerciale e politico, e persino nella scelta dell’abito da morto, scontato. Almeno lì, però, il risparmio te lo godi da vivo.
La notizia che fa scattare il paradosso viene dall’Outlet del Funerale, impresa di pompe funebri di Cologno Monzese, in provincia di Milano, che ha proposto ai clienti viventi e futuri un sconto del 20% sul “pacchetto elegante”: da 2499 a 1999 euro, cremazione inclusa. La pubblicità è chiara: “Acquista oggi il tuo funerale scontato e muori quando vuoi”.
Sembra un manifesto di Hallowen. D’altra parte, svuotate le zucche, un buco da riempire resta.