“Dell’Autonomia differenziata ne penso tutto il male possibile, prima ancora di vederne l’aspetto di ingiustizia. Ne vedo innanzitutto l’insostenibilità. Siamo davanti a uno stato che non è né federale né unitario. Siamo allo stato Arlecchino. Quel che manca sarebbe una legge di interpretazione della 116, che chiarisca finalmente. A quel punto uscire dall’equivoco vuol dire: che intendiamo per Autonomia? La intendo in una logica strettamente funzionale e obiettiva. La Sardegna può essere interessata a norme sulla navigazione, dove l’Umbria potrebbe essere indifferente”.
Lo dichiarato Pier Luigi Bersani durante l’incontro “Cantiere delle idee” a Palazzo Giustiniani al quale ha partecipato la senatrice del M5s Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato. Nel corso del suo intervento, l’ex segretario del Pd ha detto di essere tranquillizzato dalla “totale rozzezza” della proposta sull’Autonomia differenziata, ribadendo il suo “no”. Ha poi dichiarato che “gli emiliano-romagnoli non la vogliono”. Ha infine espresso la necessità di una “ridiscussione dell’intero sistema dell’Autonomia”. “Ci vuole una roba napoleonica, ben congegnata”, ha aggiunto, nella quale rientri anche una revisione del sistenma della province . “Le province – ha proseguito – non chiamiamole così, chiamiamole Ugo, ma un governo di area vasta, nella storia, è precedente addirittura a quello dei comuni. Questo tema è scomparso. C’è un abbandono del territorio che si degrada. Non c’è bisogno oggi con un Italia spopolata di un ente che si preoccupi di tenrere in equilibrio questa cosa qui?”.