di ROBERTO BERNARDELLI – E’ iniziata la luna di miele. Quanto può durare? Non in eterno. C’è una analisi, che condividiamo in pieno, di chi afferma che “Matteo Salvini è riuscito a costruire l’alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio, e a presidiare i ministeri che aveva “chiesto” in campagna elettorale”. Ministeri da incasso elettorale come l’Interno, le Politiche agricole, la Famiglia. Ma la Lega governa a suon di compromessi. Ci sono poi i tanto criticati tecnici, i non politici, che si possono abbandonare al momento opportuno col cerino in mano.
Probabilmente aveva ragione il cauto e arguto Maroni, nel suggerire di andare al voto in ottobre, col centrodestra. Una maggioranza schiacciante. Invece no. Tutto, o quasi, e subito. Che sia un governo di cambiamento non ci pare. Ex ministri di Ciampi, Monti e Letta. Rassicureranno i mercati, ma sono palafitte che non hanno prodotto nulla prima, che inventeranno ora?
Scrive Alessandro Franzi su Linkiesta quotidiano che “quando Salvini si accorgerà che questi professori non saranno abbastanza dediti alla causa o non saranno così tanto controllabili, sarà allora che farà saltare tutto. Colpa loro, dirà prima di ritornare dagli elettori. E prima che i suoi sostenitori consumino l’effetto novità, che tutto fa perdonare”.
Centrata la questione.