di ROBERTO BERNARDELLI – Chi non lavora, non fa l’amore. Ma se sei parlamentare e le Camere sono ferme per tre mesi, puoi non fare niente o tutto, tanto lo stipendio ti arriva lo stesso. C’è di che consolarsi, direi. 50mila euro, su per giù… che sono pari al lavoro di tre anni di un lavoratore normale, ma deputati e senatori del regno italico ci impiegano solo tre mesi per portarli a casa, a quanto pare.
Nel frattempo, lo spread sale perché la Lega non molla su Savona ministro per l’economia e salta il banco. Borse in rosso, risparmi bruciati, mentre la speculazione politica fa alzare l’incazzatura del consenso facile. E’ andata così. Alla faccia della politica per il popolo.
Intanto la Lega sbianchetta dal muro di cinta del complesso di via Bellerio sul lato dell’Enrico Fermi a Milano, le scritte che inneggiavano al No Euro.
Massì, via la Padania, via il Nord, e via anche l’antimoneta unica. Cosa resta? Un partito di destra, a cui nulla importa del destino del nord. Conta far credere che si cambierà il mondo, basta cancellare aggettivi, sostantivi e guadagnare senza far nulla. Come minimo ci stava una bella cassa integrazione, come per i lavoratori figli di nessuno. Ma essere figli di… Roma cambia la visuale.